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martedì, Marzo 19, 2024
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Coronavirus. MIGEP e SHC: “bene la formazione per Infermieri contro il Covid-19, ma serve stesso percorso per gli OSS”.

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Emergenza Coronavirus. La federazione MIGEP e il sindacato SHC scrive al ministro della salute Roberto Speranza: “bene la formazione per Infermieri contro il Covid-19, ma serve stesso percorso per gli OSS”.

La Federazione MIGEP e il sindacato SHC richiamano l’attenzione del Ministro della Salute sulla formazione specifica degli Operatori Socio Sanitari relativamente al Coronavirus e all’emergenza sanitaria in atto. I due sodalizi chiedono a Roberto Speranza di sapere se ha previsto percorsi formativi e informativi per gli OSS e per quelle figure tecniche a continuo e stretto contatto quotidiano con gli ammalati di COVID-19. Lo fanno con una missiva a firma di Angelo Minghetti.

Ecco la lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza.

Al Ministro della Salute

Egregio Ministro della Salute Roberto Speranza

Si è aperto un dibattito interessante su formazione e competenze specialistiche in emergenza “Covid-19”, per gli Infermieri. Lei Egregio Ministro non considera minimamente gli operatori socio sanitari, oggi si può apprezzare il valore di questo personale e la volontà di questa professione, dove ognuno esprime al meglio il suo bagaglio di esperienza affianco a medici e infermieri.

Un percorso formativo che potrebbe prevedere l’ottimizzazione delle attività degli operatori sociosanitari. Oggi non serve certificare solo i professionisti, serve identificare gli standard professionali che esaltano l‘esperienza esercitata e la propria capacità di relazione e d’innovazione oltre a dimostrare competenza, ci sono aspetti etici, scientifici, abilità sociali ed economiche anche in questi operatori.

Urge avere Tassonomie di competenze trasversali e specifiche di profilo; urge la revisione della formazione dell’oss e la revisione delle competenze nel contesto operativo. Urge definire un registro Nazionale/regionale con linee guida nazionali di oss certificati in aree cliniche assistenziali, questo permetterebbe agli operatori sociosanitari di avere identità, una professione riconosciuta e disciplinata dalla legge “elenco delle professioni protette o riconosciute.

Egregio Ministro la sensazione più drammatica, vedere i medici che sono costretti a scegliere chi deve morire e chi deve salvarsi poiché c’è sproporzione tra risorse ospedaliere, posti letto in terapia intensiva, e gli ammalati critici, non tutti vengono intubati, una scelta dura poiché le rianimazioni sono al collasso. Vedere le persone morire da sole in isolamento che chiedono di salutare i loro cari poiché capiscono che non ce la faranno, è molto triste.

Il diritto alla Salute, in questa emergenza è minacciato dal sistema carente che non è in grado di farsi carico di quanto sta avvenendo, e così le cure possono avere ritardi anche gravi.

Tutto questo per una politica miope e sbagliata che ha deciso di ridurre posti letto e chiudere ospedali per rafforzare la sanità privata, che in questi casi sta con un passo indietro al problema. Possiamo immaginare lo stato di questi cittadini che si sentono fluttuare in un mondo di vuoto assoluto con lo sguardo di uno che ha smarrito la propria vita e con un unico pensiero spero di farcela, cercando un sorriso verso chi cerca di salvarlo.

Che dire Ministro, se Lei ha ragione a indirizzare solo a medici e infermieri che operano in prima linea un grazie, fornendo leggi in tutela, le altre professioni come Le considera?

Molti operatori socio sanitari, e altri operatori assistenziali che operano nelle aziende ospedaliere, nelle rsa, ra, domiciliari, scuole, case famiglia, e tutti gli operatori addetti alle pulizie e sanificazione che con gran fatica si rendono utili in questa fase delicata attraverso un lavoro faticoso quanto utile vengono ignorati. Come possono sentirsi, quando qualsiasi provvedimento che dovrebbe tutelarli viene disatteso o è inesistente.

Ci corregga se questo non è vero ???? Questa pandemia ha messo in chiaro quanto siano importanti le competenze, le qualifiche di ogni operatore per il bene di questi pazienti in COVID 19.

Queste competenze, questa preparazione non cadono dal cielo sono frutto di tanta fatica, non ci si può improvvisare.

Questo i politici lo devono capire ed anche i sindacati lo devono capire poiché hanno lasciato soli questi operatori, privi di tutela e diritti anche in questa emergenza, una vergogna.
Come Federazione Migep e Shc oss abbiamo cercato di mettere in evidenza il disagio di questi operatori, aiutandoli in situazioni di vera ingiustizia ma abbiamo sempre trovato le porte chiuse anche da Lei .

Oggi come Federazione e Shc oss cerchiamo di portare la voce di questi operatori sociosanitari che sono in prima linea affianco a infermieri e medici e a tutti quegli operatori che tutti i giorni tengono pulite le corsie degli ospedali.

Come politici e come sindacati avete considerato solamente alcune realtà del Sistema Salute, ma non avete guardato la vera realtà, e non guardandola non avete rispettato le competenze e le difficoltà che oggi l’emergenza “Coronavirus” richiama in campo; negando le competenze e la professionalità di questi operatori, e anche delle vecchie figure: ”infermieri generici, puericultrici, osa, asa”, e invece di dare finalmente il giusto riconoscimento, che avrebbe fatto la differenza, Vi siete comportati come sempre, sono inesistenti, non esistono.

Ministro si ricordi che tutti gli operatori, indipendentemente dalla qualifica, che oggi lavorano nelle terapie intensive, sub-intensive, nelle corsie, nelle case di riposo, sul territorio, liberi professionisti, imprese di pulizia, militari, volontari, ecc, nell’emergenza sono sempre presenti… Tutti, insieme, coesi, uniti, e stanchi, un promemoria per i Politici, se lo ricordino anche i sindacati, questi lavoratori non sono, e non devono essere più una Divisione, sono i professionisti dell’assistenza che in caso di emergenza sono e saranno sempre presenti.

Non si vuole una medaglia per essere stati eroi per la competenza nell’operare sul paziente nel pericolo, nell’incertezza, nella ristrettezza dei tempi, pensiamo che devono essere loro i leader di questo riscatto sanitario, (tutti quegli operatori in prima linea – infermieri, oss, medici, inf.generici, puericultrici osa, asa, e alte figure) da queste infiltrazioni politiche, burocratiche, da una assenza sindacale, che hanno di fatto, e ripetiamo di fatto, indebolito le competenze, la sanità pubblica, la formazione, profili emarginati in secondo piano. Sono professioni che hanno sempre evidenziato con forza il disagio della loro professione e delle condizioni in cui stanno operando in questa emergenza Nazionale.

Il Coronavirus nella sua tragicità, forse, ci sta indicando il cammino per professionalizzare tutti.

La Segretaria Nazionale Migep
Angelo Minghetti

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