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Coronavirus. Mario Conca (M5S) chiede lumi a Michele Emiliano: “come fa a tornare in Puglia chi ha genitori anziani con L. 104/92?”.

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Emergenza Coronavirus. Mario Conca (consigliere regionale del M5S) scrive al Governatore Michele Emiliano chiedendo lumi sul suo ultimo dispositivo di legge che impone la quarantena: “come fa a tornare in Puglia chi ha genitori anziani con L. 104/92?”. Perché non fare uno screening sierologico a chi entra e chi esce in/dal territorio pugliese?

La recente disposizione urgente di Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, relativa alla messa in quarantena per 14 giorni di tutti coloro che provengono da altre regioni cozza con quanto sancito dall’ultimo DPCM del premier Giuseppe Conte e con la Legge 104/92. E’ il dubbio sollevato ieri da Mario Conca, consigliere regionale pugliese del Movimento 5 Stelle. Per di più la Puglia non ha le capacità di controllore effettivamente chi entra e chi esce dal suo territorio e si deve affidare alla buona fede delle persone.

E questo vale per tutti i Medici, gli Infermieri, gli OSS e gli altri Professionisti Sanitari e Socio Sanitari (non escludendo la popolazione comune) che lavorano prevalentemente al Nord e in altre regioni d’Italia e hanno genitori, figli, mogli, mariti titolari di Legge 104/92 e/o di pensione di accompagnamento, che da oltre due mesi sono soli in casa e lasciati abbandonati a sé stessi.

Il dispositivo di legge di Emiliano lede di fatto il diritto al ricongiungimento con i propri cari, che per giunta sono in difficoltà, spiega Conca. Imporre a chi lavora fuori sede di restare praticamente dove si trovano o di tornare in Puglia e rimanere in quarantena significa mettere queste persone e i loro congiunti in grave difficoltà.

Conca (M5S) scrive a Michele Emiliano e al direttore del Dipartimento Salute Vito Montanare prendendo spunto dalla lettera di un papà che è munito di Legge 104/92 e di pensione di accompagnamento, è collegato all'ossigeno 24 ore al giorno ed ha i figli Infermiere ed OSS che lavorano in Emilia Romagna, che non possono scendere se vogliono essere onesti e rispettare l'ordinanza della Regione.
Conca (M5S) scrive a Michele Emiliano e al direttore del Dipartimento Salute Vito Montanare prendendo spunto dalla lettera di un papà che è munito di Legge 104/92 e di pensione di accompagnamento, è collegato all’ossigeno 24 ore al giorno ed ha i figli Infermiere ed OSS che lavorano in Emilia Romagna, che non possono scendere se vogliono essere onesti e rispettare l’ordinanza della Regione.

Per prima cosa imporre 14 giorni di quarantena li mette a serio rischio per quanto riguarda il lavoro, soprattutto in un momento così difficile per la nazione. Chi lavora fuori sede ha diritto ad assistere i propri cari in Puglia (lo dice la Legge 104/92) per 3 giorni a settimana (se regolarmente autorizzati dalle aziende sanitarie). Quindi se devono scendere in Puglia o si devono mettere in malattia (là dove possibile e là dove ce ne siano effettivamente le motivazioni) o devono sacrificare le proprie ferie, che però potrebbero servire in caso di emergenza.

Ecco la sintesi dell’Ordinanza di Michele Emiliano.

Il presidente Michele Emilia è nel pallone: forse ha emanato una ordinanza troppo in fretta, che lede i diritti costituzionali di chi deve assistere i propri cari in Puglia e vive fuori regione. Può un presidente di Regione andare contro la Costituzione Italiana e il diritto alla salute del cittadino?
Il presidente Michele Emilia è nel pallone: forse ha emanato una ordinanza troppo in fretta, che lede i diritti costituzionali di chi deve assistere i propri cari in Puglia e vive fuori regione. Può un presidente di Regione andare contro la Costituzione Italiana e il diritto alla salute del cittadino?

“Ho emanato oggi un’ordinanza che prevede la ripartenza di alcune attività… Il provvedimento è stato prima condiviso in una lunga riunione questa mattina con il comitato dei sindaci Anci Puglia, alla presenza del prof. Pier Luigi Lopalco, responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione” – spiega lo stesso Michele Emiliano sulla sua pagina Facebook.

Dal 29 aprile:

  • OK RISTORAZIONE CON ASPORTO CON DIVIETO DI CONSUMAZIONE ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO;
  • OK A TOLETTATURA ANIMALI DI COMPAGNIA PREVIO APPUNTAMENTO;
  • OK A PESCA AMATORIALE;
  • OK ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE E RIPARAZIONE IMBARCAZIONI DA DIPORTO;
  • OK ACCESSO AI CIMITERI;
  • PROROGATE LE ORDINANZE N.207 (STABILIMENTI BALNEARI), 209 (ATTIVITÀ AGRICOLE AMATORIALI), 212 (STRUTTURE RICETTIVE ALL’APERTO).

DAL 4 MAGGIO:

  • OBBLIGO DI QUARANTENA DOMICILIARE DI 14 GIORNI PER CHI RIENTRA DA FUORI REGIONE PER SOGGIORNARE IN PUGLIA;
  • OK A MANUTENZIONE NELLE SECONDE CASE DI PROPRIETÀ.

L’obbligo di quarantena a partire dal 4 maggio per chi rientra per soggiornavi in Puglia da fuori regione è una misura di prevenzione. L’abbiamo introdotta per la prima volta in Puglia con un’ordinanza che ha fatto scuola, emanata l’8 marzo alle 2.31 di notte, per contenere i rischi dell’improvviso esodo dal Nord Italia di migliaia di persone.

La nostra ordinanza è intervenuta prima del lockdown nazionale ed è stata la chiave per evitare il diffondersi dell’epidemia in Puglia. Senza di essa avremmo scritto una storia diversa. Sono tantissimi i pugliesi che invece hanno accolto il nostro appello a non rientrare in Puglia per limitare i rischi, e che dal 4 maggio invece potranno tornare. Per questa ragione a tutela della salute pubblica chi rientra da fuori regione per soggiornarvi dovrà segnalare il proprio arrivo sul modulo online o al proprio medico di famiglia, e osservare 14 giorni di isolamento a casa. È un sacrificio necessario per contenere al massimo i rischi ed evitare di vanificare il lavoro di questi due mesi.

Si tratta di una misura fondamentale. Nella prima fase di emergenza su 35mila persone rientrate da fuori regione e segnalate con autocertificazione sul nostro sistema, abbiamo intercettato ben 200 casi positivi a Covid. Grazie alla nostra ordinanza che imponeva la quarantena, abbiamo limitato al massimo le catene di contagio che sarebbero partite da queste 200 persone. Se fossero state libere di circolare avrebbero avviato catene che si sarebbero rapidamente moltiplicate. L’obiettivo dell’ordinanza è tenere a freno l’epidemia parallelamente alla progressiva ripartenza della Fase 2, modulando a livello regionale la rigidità delle norme nazionali, come sta accadendo anche in altre parti di Italia. Interveniamo subito in alcuni settori e ogni decisione ha alla base sempre un’istruttoria epidemiologica.

Purtroppo Emiliano non fa alcun riferimento a chi è costretto a ritornare in Puglia per assistere i propri cari ammalati, muniti di Legge 104/92 e/o di pensione di accompagnamento.

Non sarebbe stato meglio uno screening sierologico obbligatorio all’ingresso in regione?

Ora si attende la risposta del Governatore Emiliano.

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