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Coronavirus. #iononcisto, sciopero Operatori della sanità. Tutti a braccia conserte il 9 aprile: “vogliamo protezioni, tutele fisiche e risarcimenti”.

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Emergenza Coronavirus. #iononcisto: il 9 aprile 2020 sarà la prima giornata nazionale dello sciopero simbolico degli Operatori sanitari e socio-sanitari. A convocarlo il sindacato COINA. Un minuto a braccia conserte: “vogliamo protezioni, tutele fisiche e risarcimenti”. L’appello è rivolto a Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche/i, Professioni Sanitarie (e anche OSS).

Giovedì 9 aprile andrà in scena la simbolica protesta di tutto il personale sanitario (e socio-sanitario – ndr) d’Italia. Ad indirla il sindacato COINA. Un minuto a braccia conserte per unire tutti Noi professionisti sanitari in un simbolico messaggio diretto a tutte le istituzioni; con l’intento di far sentire la nostra voce, e dare un peso alle nostre istanze a tutela di quel diritto alla salute che purtroppo, troppo spesso, nel corso di questa emergenza, ha sfiorato i connotati della pura retorica. Anche AssoCareNews.it sostiene l’iniziativa.

Un diritto alla salute a cui non possiamo rinunciare, ma che, nonostante ciò, è stato in qualche modo messo in secondo piano, sia per noi che per i nostri cari. A metterlo in secondo piano sono state le Istituzioni con le loro scelte discutibili, le quali, in più occasioni, hanno rischiato di minare la tenuta di un Sistema Sanitario Nazionale messo a dura prova.

Ma a prescindere da tutto, a prescindere dalla carenza di DPI, a prescindere dalla trascuratezza dei tamponi, a prescindere da quell’informazione che, con il passare del tempo, prendeva sempre più le sembianze di un bollettino di guerra, Noi operatori sanitari abbiamo continuato a prestare tutto il nostro apporto nel tentativo di mettere fine a questa emergenza.

Ora con questo piccolo gesto Noi Professionisti della salute vogliamo ricordare che la battaglia non è ancora finita e che continueremo a garantire quel servizio che, anche se talvolta in condizioni precarie, non è mai venuto meno.
Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto dal principio di questa emergenza, ma chiediamo ad alta voce che le Istituzioni si impegnino all’unisono per garantirci le migliori condizioni operative:

  1. Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) idonei e sufficienti;
  2. screening di tutto il personale sanitario e socio-sanitario: vogliamo sapere se siamo positivi, perché non possiamo essere un rischio per i nostri cari;
  3. indennità straordinaria per tutto il personale sanitario e socio-sanitario: estensione dell’indennità di malattie infettive a tutti;

e per chiedere a emergenza rientrata:

  1. riconoscimento in sede di futuri concorsi di un punteggio privilegiato per chi sta dando la sua disponibilità con contratti “fantasiosi”;
  2. contrattazione separata per le professioni sanitarie al di fuori del comparto sanità esattamente come ormai avviene per i medici;
  3. aumento degli organici e superamento della logica del minutaggio;
  4. commissione parlamentare di inchiesta: per far giustizia a quelli di noi che hanno perso la vita senza avere colpe;
  5. demansionamento professionale (che noi chiamiamo deprofessionalizzazione – ndr).

Ricordiamo quindi che:

  • giovedì 9 aprile tutti gli operatori sanitari incroceranno le braccia per 1 minuto con un nastro colorato al braccio in segno di protesta.

E invitiamo:

  • i cittadini italiani ad appendere un drappo colorato alle proprie finestre in segno di solidarietà.

Hanno aderito all’iniziativa anche AADI, COINA e Infermieri in Cambiamento, che parteciperanno a questa forma di protesta.

Anche AssoCareNews.it sponsorizza l’iniziativa in solidarietà di tutti quei colleghi che si sono infettati, sono morti o lavorano in prima linea contro il Covid-19.

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