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giovedì, Marzo 28, 2024
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Coronavirus. I Medici dell’Ausl Romagna sul piede di guerra. La CISL chiede DPI.

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Emergenza Coronavirus. I Medici dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna sul piede di guerra. Il sindacato CISL chiede DPI.

Con una lettera indirizzata ai vertici dell’Ausl Romagna il dirigente sindacale della CISL Medici, Marco Lumarzo, chiede di dotare i professionisti sanitari di appositi Dispositivi di Protezione Individuale. Il rischio di contagio sul lavoro è ormai elevatissimo.

Alla UO Relazioni Sindacali

Ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)

Alle Organizzazioni Sindacali Confederali Azienda Usl della Romagna

Al Commissario Straordinario Azienda USL della Romagna

Al sub Commissario Sanitario Azienda USL della Romagna

Al sub Commissario Amministrativo Azienda USL della Romagna

Al Direttore U.O. Sistemi per la salute e sicurezza dei lavoratori

Al Direttore Direzione Infermieristica e Tecnica Aziendale

Al Gruppo tecnico di supporto alle Relazioni Sindacali

   In relazione alle azioni da mettere in campo a livello aziendale per il contenimento della diffusione del CoVid19, si rileva che i dati diffusi dall’Assessorato alla Sanità dell’Emilia Romagna sul numero di dipendenti del SSR positivi al test indicano un alto tasso di contagiati nell’AUSL della Romagna, tendenzialmente superiore al dato atteso rispetto a quanto si nota nelle altre Aziende.

Nell’attesa di avere dall’Assessorato il dato scomposto per ambito territoriale, si richiede già quanto segue:

– che il dato statistico venga analizzato in modo da definire eventuali défaillance del sistema di tutela dei dipendenti

– che venga effettuato il tampone in modo estensivo ai dipendenti dell’AUSL della Romagna così da rilevare i positivi asintomatici fra il personale. In tal senso l’esperienza della regione Veneto pare rilevante, come pure da tenere in conto è la direttiva dell’OMS sulla questione della effettuazione dei tamponi in modo estensivo. Ciò al fine di prevenire una ulteriore diffusione fra il personale, che è il primo da tutelare nell’ottica di una prevedibile diffusione del contagio fra i cittadini e per prevenire quindi la conseguente potenziale riduzione di capacità di cura del SSR.

– di poter fornire il personale il più possibile di DPI adeguati: non sempre le indicazioni fornite possono essere seguite per mancanza, per esempio, di mascherine FFP2-3, che appaiono essere regolarmente utilizzate da personale dipendente (manutentori ecc).

In attesa di un Vostro riscontro, si porgono cordiali saluti

dott. Marco Limarzi

CISL Medici Romagna

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