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Coronavirus. FIALS protesta contro la Regione Toscana: “il nostro sindacato escluso da decisioni su COVID-19”.

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Emergenza Coronavirus. La FIALS, con il segretario Massimo Ferrucci, protesta contro la Regione Toscana: “il nostro sindacato escluso da decisioni su CVODI-19”.

“In questa fase di emergenza la Giunta Regionale Toscana ipocritamente richiama al massimo del coinvolgimento delle forze sociali e sindacali ma continua nella sua politica faziosa e discriminatoria nei confronti del Sindacato FIALS escludendolo dall’incontro svolto per definire le misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus. A questi comportamenti antidemocratici che privano il nostro sindacato dei propri diritti risponderemo con le opportune azioni sindacali e legali” – è quanto riferisce Massimo Ferrucci, segretario regionale FIALS Toscana.

Ecco il resto del comunicato della FIALS.

L’impegno per combattere II Covid-19 non cancella le responsabilità.

L’emergenza ha rivelato l’incapacità della maggioranza che Governa la Toscana nelle scelte di programmazione e gestione della Sanità con effetti disastrosi. La riforma del Servizio Sanitario Regionale (L.R. 84/2015) con la creazione di mega aziende che hanno ridotto e/o peggiorato i servizi per i cittadini, aumentato la spesa per gli apparati, chiuso o ridimensionato i piccoli ospedali, diminuito il numero dei posti letto, al di sotto dei parametri Nazionali. Tali scelte si riverberano drammaticamente sulla situazione attuale. Non sono stati fatti investimenti per reclutare gli operatori. Il modello per Intensità di cura oltre agli effetti negativi prodotti ha contribuito alla riduzione del numero degli operatori sanitari. Gli sprechi per “carrozzoni” inutili sono stati mantenuti; TESTAR non ha certo “brillato” per capacità nella acquisizione di beni e attrezzature e per l’espletamento delle procedure per l’assunzione del personale. Incomprensibili, inoltre, sono i ritardi accumulati per l’acquisto delle strumentazioni e i D.P.I rispetto ai tempi di manifestazione del Virus.

L’Accordo sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali Confederali del Comparto che hanno sempre condiviso le scelte della Giunta Regionale Toscana è titolato “Accordo su una linea di azione condivisa nell’emergenza del Covid- 2019” – dove non si affronta il tema della fornitura di adeguati D.P.I. ( dispositivi protezione individuale) obbligo del datore di lavoro (art. 18 D.Lgs 81/2008) e non viene risolta la loro carenza. Neppure si definisce un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato ma solo un aumento delle prestazioni aggiuntive assegnate discrezionalmente dalle Direzioni Aziendali. La mancanza di personale non si risolve con l’aumento delTorario di lavoro degli operatori che produce rischi e stress psico/fisico. Queste decisioni sono incompatibili con la previsione della apertura di nuovi posti letto, della tipologia dei casi da gestire e delle probabili assenze a vario titolo del personale.

Cosa chiediamo.

L’emergenza non consente alle USL e alle Aziende di sospendere I diritti. Il FIALS ritiene che II personale costituisca la risorsa fondamentale del S.S.R. e per questo chiede che la protezione della salute del lavoratori della sanità venga garantita al più alto livello. E’ necessario attuare:

  1. Un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di infermieri, operatori socio sanitari e tecnici sanitari che costituisce la condizione preliminare per fronteggiare l’emergenza, evitare eccessivi carichi di lavoro per tutelare la salute del lavoratori, evitare fattori di rischio e fronteggiare le possibili assenze del personale.
  2. Sottoporre tutti gli operatori sanitari all’esame diagnostico del tampone come affermato da gran parte della comunità scientifica per tutelare i lavoratori e allo scopo di impedire il veicolarsi del virus.
  3. Inderogabile necessità di fornire a tutti gli operatori adeguati D.P.I in ottemperanza degli obblighi del datore di lavoro per la gestione dei vari casi con riferimento particolare a quelli probabili, sospetti ed accertati esempio non è tollerabile la carenza o la mancata fornitura delle mascherine modelli FFP3-FFP2.
  4. Cancellazione dell’art7 del D.L. n.14 9.03.2020 che nega la quarantena con sorveglianza attiva agli operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con casi di malattia infettiva e diffusiva; è inaccettabile che gli operatori siano sospesi dalla attività solo nei casi di sintomatologia respiratoria o esito positivo di COVID-19 FIALS agirà in tutte le sedi istituzionali, politiche per dare voce e sostegno alle proprie richieste per la tutela dei diritti dei cittadini e dei lavoratori.
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