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Contratto Comparto Sanità: la Fials dice basta, è una vergogna!

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Contratto Comparto Sanità: la Fials dice basta, è una vergogna!

Il Segretario Generale della Fials Pino Carbone con una graffiante e documentata nota contesta le bugie e le ambiguità raccontate senza ritegno sull’iter di approvazione definitiva dell’ipotesi del contratto nazionale per i dipendenti del comparto sanità.

Carbone precisa che il Consiglio dei Ministri non ha dato alcuna via libera all’ipotesi del contratto della sanità poiché condiviso le valutazioni e i numerosi rilievi espressi sulla pre intesa dal MEF.

La pre intesa per il personale del Comparto Sanità, sottoscritto unicamente da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL ed FSI in data 23 febbraio u.s., dichiara Carbone, e’ su un binario morto. Basta leggere il documento del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell’Economia e delle Finanze del 30 marzo 2018 ed inviato in data 3 aprile u.s. al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Infatti nel Documento sono esplicitate numerose valutazioni di incongruenza formale e sostanziale ed il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 10 aprile 2018, esaminata l’ipotesi del CCNL del Comparto Sanità, ha espresso le osservazioni di cui all’art. 47, comma 4, del d.l.vo 165/2001 facendo proprie le valutazioni definite dal MEF.

Infine, con la nota del 10 aprile u.s., il Dipartimento della Funzione Pubblica ha inviato all’ARAN la delibera del Consiglio dei Ministri e il documento di valutazioni sull’ipotesi del CCNL definito dal MEF per i successivi adempimenti che saranno valutati, anche, da parte del nuovo Comitato di Settore Regioni-Sanità che si insedierà il 19 aprile p.v. per l’elezione del nuovo Presidente.

Solo dopo questi adempimenti che devono ricevere, necessariamente e preventivamente il nulla osta del MEF e dello stesso Consiglio dei Ministri, l’ipotesi del CCNL, – afferma Carbone – , la pre intesa sarà esaminata dalla Corte dei Conti per il previsto ed obbligatorio parere.

Si riconvochi al tavolo contrattuale tutte le OO.SS. rappresentative e spetta all’ARAN affermare la VERITA’ sull’iter attuale dell’ipotesi contrattuale.

Pretendiamo, denuncia Carbone, LA VERITA’ sui così definiti “refusi” o correzioni del testo dell’ipotesi, LA VERITA’ sulle valutazioni rappresentate dal MEF, i diversi chiarimenti richiesti in assenza dei quali, come riportato dallo stesso dicastero, che: “non sussistono le condizioni per attestare le compatibilità economico-finanziaria ai fini dell’ulteriore corso dell’ipotesi del CCNL in esame”.

Valutazioni, osservazioni e richieste di chiarimenti che asserisce Carbone, entrano nel merito della nuova architettura dell’ipotesi del CCNL, come le nuove tipologie degli incarichi, i fondi contrattuali. Temi specifici che non possono essere soddisfatti, unilateralmente, da parte dell’ARAN, ma che deve vedere la eventuale condivisione di tutte le parti contraenti la medesima ipotesi contrattuale.

I dipendenti della sanità non meritano questo trattamento dopo oltre nove anni di blocco contrattuale. Non è più tempo, da parte di alcune OO.SS. firmatarie dell’ipotesi contrattuale, in vista delle imminenti elezioni RSU, illudere gli oltre 500 mila dipendenti del comparto sanità dichiarando falsità anche sulla corresponsione a breve degli arretrati e gli aumenti economici.

Si abbia il coraggio, afferma Carbone, di ammettere che l’ipotesi del CCNL non è solo definita “deludente” o “non dignitosa” perché siglata frettolosamente a pochi giorni dalle elezioni politiche, e che, al momento, non riesce a trovare la piena condivisione del MEF e dello stesso Consiglio dei Ministri su aspetti importanti dell’architettura della medesima ipotesi. In tanti hanno espresso in questi giorni, afferma Carbone, dichiarazioni sull’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri dell’ipotesi del CCNL del comparto sanità, tentando di strumentalizzare i lavoratori della sanità e di discreditare chi come la FIALS non ha siglato il contratto.

Citiamo, le dichiarazioni riportate sul “quotidiano sanità” del 10 aprile u.s..

UIL: “Finalmente è arrivato il via libera del Consiglio dei Ministri ai rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici di Sanità e Funzioni locali”, ha dichiarato Antonio Foccillo, segretario confederale Uil. “Un altro step è stato fatto – aggiunge -, anche se l’approvazione è giunta dopo diverso tempo dalla firma dell’accordo all’Aran. Finalmente possono concludersi strumentalizzazioni e demagogie di alcuni sindacati che non hanno firmato il contratto. Ora andrà all’esame della Corte dei Conti e, una volta concluso l’iter, entrerà in vigore definitivamente”.”Se si va vanti con una procedura rapida – conclude – già a maggio potrebbero scattare gli aumenti previsti come per gli altri lavoratori pubblici di 85 euro e gli arretrati spettanti”.

CISL: “Il fatto che il Cdm abbia sbloccato i contratti della sanità e delle Funzioni locali è estremamente importante: un altro passo fondamentale verso la chiusura di un percorso di ‘sofferenza’ durato oltre 9 anni”. sottolinea anche il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “Ora – aggiunge – ci auguriamo che si compia velocemente il passaggio in Corte dei Conti per poter, così, firmare la stesura definitiva del contratto”. “Sono aspetti questi – continua Ganga – che chiudono alcune questioni delicate con altri sindacati che hanno preferito non firmare e che oggi, in vista delle elezioni delle RSU, stanno gestendo una campagna capziosa e fondata su gravissime falsità nei confronti di chi invece ha voluto portare avanti il negoziato per restituire dignità, diritti e risorse economiche, dagli 85 ai 113 euro, alle lavoratrici ed ai lavoratori pubblici italiani”.

La FIALS nel rigettare ai mittenti, conclude Carbone, le illazioni e le strumentalizzazioni, prosegue la sua battaglia e chiede, nella lettera indirizzata all’ARAN, ed anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, della semplificazione e pubblica amministrazione, di riaprire il tavolo contrattuale per ottenere un contratto dignitoso.

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