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venerdì, Marzo 29, 2024
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Cgil, Cisl e Uil di Padova chiedono più sicurezza, nuove assunzioni e nuovi contratti in Sanità.

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Sicurezza, assunzioni e contratti. Presidio in Azienda ospedaliera. Cgil Cisl Uil Pa a sostegno lavoratori sanità.

Si è tenuto l’altra mattina a Padova, davanti alla palazzina dei servizi dell’Azienda ospedaliera, il presidio organizzato da Cisl Fp, Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa di Padova per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni. L’iniziativa è stata promossa a livello nazionale con lo slogan “Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini” e segue lo stato di agitazione già proclamato dalle categorie nelle scorse settimane.

Al presidio hanno partecipato i lavoratori del pubblico impiego , in segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica.

“L’obiettivo di questo presidio – ha spiegato Fabio Turato , della Cisl Fp Padova Rovigo – si può sintetizzare in tre parole d’ordine: sicurezza, organici e contratto . Abbiamo almeno tra il 5 e il 6 % degli operatori contagiati. Personale che va sottratto ai già scarsi organici della sanità. Il tema della sicurezza interessa non solo i lavoratori, ma anche i pazienti. Il secondo tema è quello degli organici: noi chiediamo personale adeguato. Sono almeno vent’anni che il personale sanitario non è adeguato alle reali esigenze. Si è continuato a tagliare, anche perché, come abbiamo più volte sottolineato, il pubblico impiego è sempre stato considerato il bancomat del governo. Ogni volta che si rendeva necessario ridurre il deficit si ricorreva a un taglio del pubblico impiego, fino ad arrivare alla situazione attuale, con operatori sanitari stremati a fronteggiare la pandemia. Una situazione che ha posto in primo piano il problema da noi sottolineato già da anni”.

Ultimo grande tema alla base della mobilitazione è il rinnovo del contratto . “E’ scaduto già da due anni – conclude Turato – e nell’ultimo non erano state adeguatamente valorizzate le competenze delle professioni sanitarie, ferme da 20 anni. In questi vent’anni non sono mai state aggiornate e valorizzate le competenze che nel frattempo gli operatori hanno acquisto. L’altra questione è quella economica . Oggi noi scontiamo i fondi più bassi d’Italia e non siamo in grado neanche di garantire le indennità specifiche di malattie infettive, terapia intensiva e sub- intensiva. Una criticità che l’incremento della pandemia ha messo drammaticamente in evidenza. Dopo la gande retorica sugli eroi della sanità, se il governo non prevede un miliardo e 300mila euro nella Finanziaria per questo scopo non riusciremo a rinnovare il contratto. Per cui basta mance. Vogliamo che sia effettivamente riconosciuto lo stipendio adeguato, anche sotto il profilo del riconoscimento dell’indennità”.

Anche la Cisl Padova Rovigo ha voluto essere presente questa mattina al presidio in Azienda ospedaliera in segno di vicinanza a tutti i lavoratori della sanità e dell’assistenza alla persona. “Questi lavoratori – ha detto la segretaria amministrativa con delega alle Politiche sociali Stefania Botton – hanno resistito alla grande ondata della prima fase acuta della pandemia e sono stati per questo considerati eroi da tutta Italia. Purtroppo a questo non ha fatto seguito un adeguato riconoscimento economico e non sono stati programmati tutta una serie di interventi necessari per consentire a questi lavoratori di continuare a lavorare in condizioni di sicurezza e con carichi di lavoro tollerabili. Ora sta a noi insistere perché vengano stanziate risorse sufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori, e quindi dei pazienti, e un numero di posti di lavoro tale da permettere assistenza adeguata, a vantaggio di tutta la collettività, fondamentale soprattutto nel momento in cui ci accingiamo ad entrare in una fase particolarmente delicata per l’evoluzione della pandemia”.

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