In una serie di servizi pubblicati anche dal nostro quotidiano infermieristico l’ex-premier e attuale leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, prometteva incentivi per gli Infermieri e stipendi fino a 2000 euro al mese. Finora nulla è accaduto, nulla si è visto, nulla è stato detto in campagna elettorale. Eppure si vota per le Politiche e si vota il 4 marzo 2018.
Quella in corso è stata una campagna elettorale durante cui i politici e la politica, da destra a sinistra, passando per il centro, nessuno ha mai citato se non di sfuggita il termine “Infermiere”. Nei programmi dei movimenti politici non vi è alcuna traccia della nostra professione e addirittura si è preferito non candidare gli esperti nel campo sanitario o di ridurre sensibilmente il loro numero.
Berlusconi, dopo un lungo ricovero al San Raffaele di Milano per problemi cardiaci, aveva elogiato il lavoro degli Infermieri e si era meravigliato dei nostri stipendi da fame, promettendo interventi ad hoc per la nostra categoria. Nulla è accaduto e le parole del Cavaliere si sono trasformate presto in chiacchiere.
La stessa cosa vale per il resto del centro-destra, per il centro-sinistra e per gli estremisti di sinistra.
Le uniche parole sentite sugli Infermieri sono state quelle di Vittorio Sgarbi che utilizzava la nostra professione per offendere Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 4 Stelle. Il critico televisivo, dopo la sommossa popolare della famiglia infermieristica italiana, si era scusato con la nostra categoria attraverso le colonne de “Il Giornale“.