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giovedì, Marzo 28, 2024
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Azienda condannata ad assumere Operatrice Socio Sanitaria precaria. Esulta la Fials.

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Azienda condannata ad assumere OSS precaria. Un altro successo giudiziario per la Fials sul fronte della stabilizzazione in sanità. Stavolta a soccombere in giudizio è l’Irccs Crob di Rionero in Vulture.

Era già toccato sia all’Aor San Carlo sia all’Asp di Potenza. In questo caso il giudice del lavoro di Potenza​ ha riconosciuto la sussistenza dei motivi di urgenza e di “periculum in mora” (ex articolo 700) avanzati dagli avvocati Roberto Nicola Toscano e Gaetano Giampalmo (Ufficio​ Legale della Fials Nazionale) e ha condannato l’azienda sanitaria all’assunzione immediata a tempo indeterminato della ricorrente con valore retroattivo (alla data delle altre immissioni in ruolo) e al pagamento delle spese giudiziarie.

La donna aveva lavorato come Oss per sei mesi nel 2010 per l’Asp e poi per due anni e nove mesi al Crob (dal 16 luglio 2015 al 15 marzo 2018) e quindi chiedeva di essere ammessa alla procedura di stabilizzazione. Il silenzio opposto dal Crob veniva sbloccato solo attivando la procedura di conciliazione. in questa sede la direzione del CROB​ opponeva​ che nell’arco temporale 2010-2017 mancavano 15 giorni di servizio per raggiungere il totale dei tre anni richiesti per essere stabilizzati. Il giudice del lavoro ha però rilevato che l’Azienda non ha applicato il dispositivo previsto dal DPR 220/2001 che norma i concorsi nella sanità pubblica. In particolare l’articolo 11, comma 1, lett. a) prevede che le frazioni di mese vadano calcolate come mese intero se superano i 15 giorni. Dal 16 al 31 luglio i giorni di servizio sono stati 16 e quindi il Crob ha sbagliato il calcolo del servizio e la donna ha raggiunto i 36 mesi di servizio nel periodo 2010-2017. Il giudice del lavoro, nel richiamare la norma del 2001, ha sottolineato come sia conforme alla ratio della legge diretta al superamento del precariato e ha fatto anche riferimento a una precedente​ ordinanza collegiale del Tribunale di Potenza, sezione del lavoro.

“Il tribunale del Lavoro di Potenza – commenta soddisfatto il segretario provinciale della Fials, Giuseppe Costanzo – ci ha dato ancora una volta ragione. Continueremo con fermezza a difendere i diritti dei lavoratori precari in tutte le sedi anche se dobbiamo stigmatizzare che gli errori nell’interpretazione normativa ai danni dei lavoratori hanno una precisa matrice. Contestiamo infatti l’atteggiamento occhiuto di una governance delle aziende sanitarie che invece di valorizzare e premiare le risorse umane sistematicamente e cavillosamente ha come unica linea guida il risparmio, la contrazione dei costi, una politica sparagnina delle assunzioni. Ma, loro malgrado, esistono dei giudici a Potenza”.​ ​ ​ ​

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