E’ in atto una raccolta firme per sostenere la riduzione dei tempi di attesa del saldo del TFR dei dipendenti della Sanità Pubblica, portandolo dai 2 anni di attesa attuali ai 30-45 giorni di attesa del settore privato.
Questo miglioramento delle condizioni è richiesto a gran voce dalla Funzione Pubblica del sindacato CISL che ha lanciato anche una raccolta firme molto partecipata che ha raccolto al 2 marzo circa 30mila consensi.
Questa l’argomentazione della richiesta:
Dal Decreto “Salva Italia” del Governo Monti, sino alle più recenti disposizioni in materia, è aumentata la disparità tra lavoratrici e lavoratori del settore pubblico e del settore privato in materia di erogazione del TFR.
Per i lavoratori del pubblico impiego, a seconda dei motivi della cessazione del rapporto di lavoro, la legge stabilisce i tempi di attesa per l’erogazione del trattamento da un minimo di 105 giorni, in caso di decesso o inabilità del lavoratore, ad un massimo di oltre 2 anni per una serie di casi tra i quali la pensione anticipata. Tutt’altre tempistiche, invece, per quanto riguarda i lavoratori del settore privato: il TFR nel Terziario deve essere erogato entro 30 giorni, se invece si appartiene alla categoria del commercio, i tempi si allungano di quindici giorni, stabilendo il pagamento entro 45 giorni.
È una disparità inaccettabile, oltre che illogica: parliamo infatti di risorse economiche che le lavoratrici e i lavoratori accantonano durante la propria vita lavorativa. Sono una parte della retribuzione e non è né comprensibile né giustificabile che, con l’emergenza economica alle nostre spalle, non si possa tornare ad avere queste risorse nei tempi precedentemente stabiliti.
Pertanto la CISL FP, oltre ad adire alle vie legali al fine di ottenere un pronunciamento della Corte Costituzionale su una normativa che nega il principio di eguaglianza dell’art.2 della Costituzione e l’art. 36, lancia questa raccolta firme con l’obiettivo di sensibilizzare la Presidenza del Consiglio dei Ministri; la Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato; i Segretari e i rappresentanti dei principali Partiti e Movimenti politici; infine, i capigruppo alla Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, affinché trovino una soluzione per questa odiosa disparità di trattamento!
Per chiunque sia interessato a partecipare alla raccolta, è possibile firmare online raggiungendo la pagina change.org cliccando qui!