Arrivano fino a 1000 euro a maggio sugli stipendi di Infermieri, Ostetriche, Operatori Socio Sanitari e Professioni Sanitarie in Emilia Romagna per la Pandemia da Coronavirus. Lo comunicano CGIL, CISL e UIL.
Con la busta paga del mese di maggio verrà liquidato il premio concordato con la Regione Emilia-Romagna unitamente al bonus di 100 euro previsto dal Decreto Cura Italia.
A grandi linee l’accordo prevede:
reparti e servizi Covid, 118, assistenza territoriale, Tecnici Sanitari e Riabilitazione impegnati nell’assistenza diretta paziente covid- con decorrenza primo di maggio, verrà riconosciuta l’indennità di malattia infettiva di euro 5,16 per ogni giorno lavorato effettivamente prestato.
È quanto riferiscono CGIL, CISL e UIL dell’Emilia Romagna in una nota diffusa poco fa agli organi di informazione.
“Per tutto il personale impegnato nei reparti e servizi COVID viene riconosciuta, come orario di lavoro, l’eccedenza oraria maturata al termine del turno fino ad un massimo di 30 minuti per il periodo dal 21.2.2020 fino alla chiusura, definita da normativa nazionale, dello stato di emergenza COVID 19 (tuttavia non ritenendo sufficienti i 30 minuti abbiamo proposto e inserito nell’accordo una nota a verbale specifica per sottolineare quanto evidenziato nell’accordo Regionale il quale non indica limiti temporali)” – riferiscono dalla triplice.
Inoltre, tenuto conto di ulteriori ed eventuali risorse stanziate con il decreto legge in corso di predisposizione da parte del Governo, o per effetto di eventuali economie conseguenti all’applicazione della presente intesa, l’Azienda si impegna a valorizzare attraverso successivo accordo, il personale neo assunto nel mese di aprile 2020 a fronte di emergenza in atto.
“Abbiamo chiesto congiuntamente di affrontare il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive durante il periodo dell’emergenza per il personale del ruolo tecnico (autisti e OSS) e del ruolo sanitario a partire dalla prima metà del mese di giugno 2020. Abbiamo sollecitato, come UIL, l’Azienda, affinchè si avviasse un confronto, e quindi si individuassero le date per due importanti incontri su stabilizzazioni e programmazione ferie estive, che restano un diritto non alienabile” – concludono CGIL, CISL e UIL.