Lo riferisce la FIALS di Rimini che nei giorni scorsi ha inviato una apposita missiva di protesta ai vertici dell’Ausl Romagna. Medici, Infermieri e OSS stremati dall’enorme mole di lavoro nei punti prelievo e negli ambulatori specialistici.
La FIALS di Rimini, con la segretaria provinciale Carla Bonvicini, interviene sullo stato di burnout in cui ormai vertono Medici Specialisti, Infermieri e OSS dei punti prelievo dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna. Lo fa inviando una apposita missiva di protesta ai vertici aziendali.
Bonvicini scrive alla direzione generale e alle direzioni infermieristiche dell’AUSL. Nel suo documento parla espressamente di una situazione al limite del collasso fisico e psichico. Ci sarebbero medici costretti a lavorare senza infermieri, infermieri costretti a gestire strutture a conduzione medica e a operatori si supporto (OSS e OTA) a gestire ambiti prettamente infermieristici. Insomma il caos più generalizzato. E ciò tenendo presente che gli utenti aumentano giorno dopo giorno e che gli stessi sono sempre più anziani.
In una situazione ormai al limite del sopportabile è quasi un eufemismo leggere all’esterno dei presidi che “La cortesia è l’anima della cura”.
La situazione caotica si registrerebbe un po’ ovunque, da Rimini a Riccione, da Santarcangelo di Romagna a Cattolica, non dimenticando i presidi ambulatoriali e i punti prelievo delle province di Cesena-Forlì e Ravenna.
Ecco cosa scrive nello specifico Bonvicini.