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Alzheimer precoce: una patologia che destabilizza pazienti e famiglie.

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Il movimento Italia Viva, attraverso la deputata Sara Moretto, chiede interventi più incisivi da parte dello Stato per i Pazienti e per le loro famiglie.

“Risposte concrete ed efficaci alle persone con Alzheimer precoce e alle loro famiglie”. È la richiesta della deputata di Italia Viva Sara Moretto, che ha depositato un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza, domani in discussione al question time della Commissione Affari sociali.
L’urgenza di questo atto ispettivo nasce anche dalla conoscenza diretta della situazione in cui si trova una famiglia di Concordia Sagittaria (Ve), che quotidianamente deve affrontare, tra mille difficoltà, questa malattia.

“Solo in Veneto si stima che ne siano colpite dalle 4 alle 5 mila persone. Davanti a questi numeri e ai racconti su cosa significhi convivere con l’Alzheimer giovanile, che stravolge l’armonia della famiglia perché mette in crisi i rapporti, il lavoro e i progetti di vita – afferma Moretto – non potevo di certo chiudere gli occhi. Purtroppo lo Stato non fa abbastanza per sostenere queste persone. Da qui la mia richiesta di intervento al Ministro”.

Secondo i dati dell’Osservatorio demenze dell’Istituto superiore di sanità, in Italia, un milione di persone sono affette da demenza, di cui 600 mila sono colpite da Alzheimer e circa 3 milioni sono coinvolte nell’assistenza dei loro cari. Il rapporto dell’Oms riporta stime di crescita allarmanti della demenza: 35,6 milioni di casi nel 2010 che raddoppieranno nel 2030 e triplicheranno nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno (uno ogni 4 secondi) e il cui impatto economico sui sistemi sanitari sarà di circa 604 miliardi di dollari l’anno. Il 5 per cento delle persone che ne soffrono riscontra un’insorgenza precoce che spesso appare tra i quaranta e cinquant’anni, o tra i cinquanta e sessant’anni.

“Nonostante il Piano nazionale demenze del 30 ottobre 2014 – aggiunge Moretto – per queste persone e le loro famiglie l’accesso alle cure prevede iter burocratici e sanitari lunghi e difficoltosi per vedersi riconosciuta la malattia ed essere supportati nell’assistenza, nella riabilitazione, nell’informazione, nel sostegno morale, tutti elementi necessari a garantire una seppur minima presa in carico”.

La deputata Moretto chiede quindi al Governo di “individuare specifici livelli essenziali di assistenza relativi alla presa in carico dei pazienti affetti da Alzheimer con insorgenza anticipata e individuare dei protocolli specifici di presa in carico per garantire una riabilitazione continuativa in grado di mantenere e stimolare le abilità residue”.

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