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Aiello (M5S) interroga il Governo Meloni: “le RSA siciliane nel caos, in pericolo il lavoro per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie”.

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Davide Aiello (M5S) interroga il Governo Meloni: “le RSA siciliane sono oramai nel caos, in pericolo il lavoro per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie”.

Il Deputato del Movimento 5 Stelle, Davide Aiello, interroga il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il Governo Meloni sullo stato di degrado e di insicurezza lavorativa in cui somno costretti ad operare Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie.

L’interrogazione di Aiello (M5S).

Onorevoli colleghi, l’oggetto di questa interpellanza urgente riguarda le problematiche inerenti alla cattiva gestione delle R.S.A. Siciliane, le residenze sanitarie assistenziali. Parliamo di ingerenze e condotte che sono state già segnalate ed evidenziate con diversi atti di sindacato ispettivo anche durante la precedente legislatura. Su tali circostanze si sono espresse anche le sigle sindacali del settore delle categorie e di recente anche l’Assessorato regionale alla salute, con una nota ufficiale diramata e inviata ai commissari straordinari delle ASP siciliane, ove l’assessorato richiede a questi ultimi di svolgere attività di vigilanza e controllo al fine di verificare il rispetto degli obblighi assunti dalle R.S.A. Alle convenzioni stipulate con il Sistema sanitario regionale. In particolare, i sindacati di categoria rendono noti numerosi episodi di violazioni dei diritti dei lavoratori, quali ad esempio personale infermieristico inferiore all’organico previsto dalla normativa, accredito di emolumenti stipendiali irregolari con casi di omesso riconoscimento della 13.ª mensilità. Dipendenti con salari arretrati pendenti da diversi mesi. Irregolarità nel versamento dei contributi previdenziali INPS In alcune R.S.A. Ad esempio, il personale sanitario oltrepassa le 300 ore di lavoro mensili. Poi abbiamo casi di omesso versamento delle quote sindacali, casi di omessi versamenti alle società finanziarie per i lavoratori che hanno stipulato la cessione del 5.º, causando agli stessi l’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori. Quindi anche problemi finanziari non soltanto all’interno del luogo di lavoro, ma che causano sicuramente instabilità finanziaria ad interi nuclei familiari. Tutto ciò risulta essere una pratica comune in molteplici strutture convenzionate che, per prendersi cura dei pazienti degenti, riscuotono regolarmente, con cadenza mensile, decine di milioni di euro dal Sistema regionale sanitario. Ci chiediamo come sia possibile che, nonostante le precedenti interrogazioni parlamentari e le direttive dell’Assessorato regionale non sia stata istituita ancora alcuna attività di controllo e di verifica al fine di garantire un servizio efficiente e qualitativo per i degenti ospitati nelle strutture e per il rispetto dei lavoratori che vedono appunto queste violazioni ripetute nel tempo. Per questo chiediamo al Governo quali iniziative di carattere ispettivo o normativo intenda porre in essere al fine di porre fine a tali irregolarità e per garantire il rispetto dei lavoratori impiegati nelle RSA del sistema della Regione Siciliana. Grazie. Grazie onorevole Aiello. Il sottosegretario di Stato Federico Freni, ha facoltà di rispondere. Grazie, Presidente. Con riferimento alle questioni rappresentate da l’interrogante, premetto, in linea generale, che l’organizzazione dei servizi sanitari rientra nell’ambito della competenza regionale e delle province autonome, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 117 della Costituzione, che qualifica la tutela della salute come materia di competenza concorrente, attribuendo a livello statale la definizione dei principi generali di riferimento con atti legislativi e la competenza esclusiva nella definizione dei livelli essenziali di assistenza. Andando al merito, nel rispetto delle funzioni attribuite dallo Stato, sono stati, come noto, già definiti i requisiti minimi di sicurezza ai fini autorizzativi per tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie, tra cui, ovviamente, rientrano le R.S.A. Mediante un atto specifico che il D.P.R. del 14 gennaio 1997, che reca disposizioni certamente vincolanti anche a livello regionale rispetto ai requisiti ulteriori di qualità per l’accreditamento istituzionale, la normativa vigente a livello nazionale ha fissato in condivisione con Regione e Province autonome e appositi criteri, requisiti ed evidenze nell’ambito dell’intesa del 20 dicembre 2012, che, in applicazione del principio di leale collaborazione, devono trovare applicazione a livello regionale nei manuali di accreditamento per gli aspetti di controllo sulle previsioni contrattuali sulle attività erogate da parte delle strutture. Rappresento che la competenza è essenzialmente regionale ai sensi dell’articolo otto octies del decreto 502 del 92 e successive modificazioni, che segna espressamente alle regioni e alle aziende sanitarie regionali il compito di attivare, cito testualmente, un sistema di monitoraggio e controllo sulla definizione e sul rispetto degli accordi contrattuali da parte di tutti i soggetti interessati, nonché sulla qualità dell’assistenza e sull’appropriatezza delle prestazioni. Va comunque precisato che, in ogni caso, a livello nazionale il Governo del sistema è assicurato, nel rispetto delle prerogative costituzionali, ovviamente di Regioni e province autonome, attraverso un complesso sistema di monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza, nel quale sono oggetto di rilevamento anche i trattamenti residenziali erogati ai sensi degli articoli 29 e 30 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 sui livelli di assistenza, distinguendo tra trattamenti residenziali intensivi, ammalati cronici non autosufficienti, trattamenti residenziali estensivi a malati cronici non autosufficienti e trattamenti residenziali di lunga assistenza, recupero e mantenimento funzionale a malati cronici non autosufficienti. Il cosiddetta categoria R3, rappresentata quindi dalla R.S.A. Che rispondono a bisogni sociosanitari di lungo periodo. Inoltre vengono monitorati i trattamenti a carattere diurno per i malati cronici totalmente o parzialmente non autosufficienti. Per quanto riguarda l’obiettivo di rafforzare un sistema uniforme di garanzia della terzietà e indipendenza nelle attività di valutazione delle singole strutture in sede di accreditamento, l’intesa del dicembre 2012, già citata in modo ancor più incisivo e la successiva intesa del 19 febbraio 2015, prevedono la costituzione di appositi organismi tecnicamente accreditati quali strumenti per effettuare, attraverso visite svolte presso ciascuna struttura, la valutazione tecnica del possesso dei requisiti di qualificazione necessaria al rilascio dell’accreditamento. Questa intesa, nel definire i criteri di funzionamento degli OT, stabilisce che gli stessi devono essere terzi e operare nel rispetto del principio di imparzialità e trasparenza senza condizionamenti esterni e a tal fine prevedono meccanismi di controllo incrociato, prevedendo anche che Lotti si è distinto dall’organo regionale che svolge l’istruttoria amministrativa e dall’organo che rilascia l’accreditamento. Concludo osservando che l’assetto vigente, sia a livello regionale che centrale, è parametrato per garantire la correttezza dell’operato delle strutture in esame. Resta comunque alta l’attenzione del Ministero della Salute per garantire il rispetto dei parametri, anche mediante iniziative di controllo che già nel recentissimo passato sono state avviate sul territorio dal Ministero della Salute. In quest’ottica, nel periodo 1.º novembre 2022 e 30 aprile 2023, il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute evidenzia di aver effettuato 3068 controlli presso strutture sociosanitarie, delle quali 827 sono risultate, in ragione di diversi tipi di irregolarità non conformi alla normativa vigente. In particolare, sono state elevate 574 sanzioni penali e 877 sanzioni amministrative per un valore di 573.000€. Merita specifica attenzione, inoltre, il dato relativo alle undici persone arrestate prevalentemente per maltrattamenti, che evidenzia la puntuale attività investigativa svolta dal reparto Carabinieri per la tutela della salute e evidenzia, ovviamente, oltre alla funzionalità dipendente del Ministero della salute, l’attenzione che il Ministero pone in questa vicenda. Da ultimissimo, per quanto alla necessità che sia garantito il personale idoneo ed appropriate delle R.S.A. Ricordo che questo Governo, fin dall’inizio del suo mandato, ha avviato ogni iniziativa possibile per contrastare e governare le risalenti, ripeto risalenti, criticità di carenza del personale sanitario. Grazie. Grazie, sottosegretario. Il deputato Aiello ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza. Prego, onorevole. Grazie Presidente io ringrazio il sottosegretario Freni per la risposta, ma è proprio parto. Parto dalla risposta del sottosegretario. Più di 500 sanzioni penali irrogate durante e dopo i controlli. Undici persone arrestate.

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