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A Modena il CUP finisce in un container ed è polemica.

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Il sindacato FIASL di Modena interviene criticamente nei confronti della scelta aziendale per il trasferimento dei servizi CUP SAUB dei Poliambulatori di via del pozzo di Modena presso un “CONTAINER”.

“Non abbiamo memoria di eventi analoghi legati ad un piano di dismissione, conosciamo solo situazioni di grave calamità naturale come quello del sisma”.

La struttura modulare o prefabbricato è stata acquisita a seguito di procedura negoziata sotto-soglia esperita sulla piattaforma telematica del mercato elettronico delle PA di CONSIP a noleggio con importo annuale di € 231.089,80, IVA esclusa pari ad € 259.969,55, IVA al 22% compresa.

“Apprendiamo dalle varie rassegne stampa che l’Az. USL di Modena dichiara tale struttura essere confortevole, sebbene le OO.SS. ed RSU abbiano posto il quesito della mancata consultazione preventiva e tempestiva dei RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza nei luoghi di lavoro) in quanto la materia è prettamente di loro competenza” – aggiungono dalla Fials modenese.

Le preoccupazioni hanno ragion d’essere in quanto trattasi innanzitutto di una struttura modulare quindi sul confort ci sono molti dubbi e perplessità (rumore, microclimatica incerta per ricambi d’aria, umidità e temperature, spazi insufficienti, etc..) e poi il complesso è collocato a ridosso di una struttura contenente amianto.

Altro aggravante è che i moduli sono collocati a fianco di una strada principale e quindi i lavoratori si troveranno in un concentrato di smog poiché i ventilatori estrattori d’aria, che immettono l’aria nei locali di lavoro, si trovano in un contesto urbano molto trafficato con alta concentrazione di CO2 e pertanto la buona qualità dell’aria a nostro avviso potrebbe essere fortemente compromessa.

“Non ci è dato sapere se in questa struttura modulare con attività polivalente (centro di prenotazione con attività ambulatoriale) possa esserci un trattamento d’aria (UTA) con ricambi/h sufficiente a garantire la qualità dell’aria, a fronte di servizio (CUP_SAUB) che sino ad oggi ha erogato un qualcosa come circa 400/500 prestazioni al giorno con flusso di 700/800 prestazioni nelle giornate di rientro”.

“Come dicevamo, essendo un servizio polivalente è necessario avere anche il nulla osta da parte del comune di Modena. Anche qui non sappiamo nulla in proposito”

Al tavolo è stato ribadita dai RLS presenti la mancata consultazione preventiva e tempestiva ai fini di un parere che, il datore di lavoro può anche non tenerne conto ma il decreto lgs. 81/08 pone l’obbligo della consultazione ai RLS. Naturalmente il confronto in assenza dei soggetti aziendali non è avvenuto e ciò ha pregiudicato ulteriormente lo stato delle cose, ricordano dalla FIALS di Modena.

In sintesi ad oggi mancano gli elementi che possano avvallare la scelta aziendale a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro nonché dell’utenza che accede alla struttura modulare.

La preoccupazione è alta anche e soprattutto a fronte di un atteggiamento aziendale volto a non volere esperire i giusti percorsi (peraltro normati) relativamente alle condizioni di lavoro, rischi e pericoli a cui possono essere esposti i lavoratori e al piano di dismissione del Polipozzo con indicazioni di chi va dove e quando.

Altra nota dolente risulta essere quella dei lavoratori che permarranno nella struttura in dismissione: l’Az. AOU ha già da tempo dismesso la parte occupata, l’AUSL invece persiste a mantenere i lavoratori in questa struttura.

La FIALS “non si rende complice di scelte che possano arrecare danni alla salute dei lavoratori e sente forte la preoccupazione di quanto sta accadendo”.

A parlare è Ferdinando De Maria, segretario provinciale del sindacato:  “Come sindacato saremo vigili e pronti ad intervenire per la tutela di questi lavoratori nei confronti dei quali esprimiamo tutta la nostra vicinanza” – conclude.

Per finire proprio oggi pare che un cittadino-utente sia caduto nei pressi del container e sia stato accompagnato in Pronto Soccorso dal Servizio 118. Proprio quello che la Fials temeva.

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