Botta e risposta tra la Società Italiana Infermieri dell’Emergenza Territoriale (SIIET) della Toscana e un sindacato Medico: “infermieri indispensabili nel 118”.
Oggi riteniamo sia giusto portare il nostro contributo come società tecnico scientifica infermieristica per sollevare una riflessione davanti ad un episodio.
In una nota testata giornalistica fiorentina, nella giornata di domenica 9 gennaio, è apparso un trafiletto riportante le dichiarazioni di un esponente sindacale medico il quale, oltre a denunciare la carenza di personale medico nel sistema dell’emergenza territoriale 118 Firenze-Prato, sottolinea come la figura del medico “sia sostituita con quella infermieristica con le ovvie ricadute sul servizio e sulla sicurezza dei cittadini”.
Nella settimana passata il SET è andato in grave affanno per la carenza di personale ma proprio la versatilità di questo sistema di emergenza, e l’avanzata normativa regionale a riguardo, hanno dato modo di rispondere sollecitamente al problema rimodulando i livelli di assistenza senza che vi fosse, in nessun momento, un problema di sicurezza per il cittadino.
Riteniamo che additare la figura Infermieristica, che opera nel sistema congiuntamente al medico, ma soprattutto in autonomia nel territorio da quasi 30 anni , come non sicura per il cittadino solo a fronte di sostituzioni temporanee per carenze di risorse umane (mediche) in PET geograficamente distanti dai presidi ospedalieri per far fronte ad stato di necessità, sia da ritenere offensivo nei confronti della professione infermieristica e di tutta la categoria di professionisti che ruota attorno al sistema dell’emergenza, specie se tali affermazioni non sono suffragate, come in questo caso, da nessun dato a supporto.
Richiamando a quelli che sono i Principi e valori professionali del nostro Codice Deontologico, così come quelli del codice di deontologia medica, ci attendiamo dall’Ordine professionale i giusti passi a tutela di una categoria, quella infermieristica, che in questo periodo è sottoposta ad uno sforzo operativo e gestionale senza precedenti e che non ha certo bisogno di “fuoco amico” da parte di altri attori del sistema.
Questi, certamente, farebbero meglio, prima di avventurarsi in valutazioni non richieste ed inopportune sulle competenze di altri professionisti, a guardare in casa propria, specie per quello che riguarda il disastro di programmazione che porta a questi eventi e che, in questi anni, non è certamente dipeso dalla compagine infermieristica.
Gli infermieri, al contrario, per contribuire a tamponarne gli effetti, con abnegazione e senso di responsabilità, hanno sempre fatto il massimo, mai un passo oltre, mai senza che i propri assistiti fossero posti in assoluta sicurezza, della quale ogni professionista è direttamente garante.
Barbara Gazzini
Referente SIIET Regione Toscana