Renato Serci, Infermiere sardo, salva paziente dopo infarto cardiaco: “non sono un eroe, ho fatto solo il mio dovere di professionista”.
Un paziente, in attesa di essere visitato all’ospedale di Udine per una semplice medicazione, è apparso strano. A notarlo è stato un infermiere sardo che lavora in chirurgia specialistica, e che gli ha salvato la vita.
La notizia è stata riportata con risalto dai media locali, pochi giorni fa, ma Renato Serci non crede di aver fatto più di quanto non fosse suo dovere fare. Lui è semplicemente un professionista di lungo corso, appassionato al suo lavoro, che ha saputo mostrare una grande sensibilità ai piccoli segnali notati sul viso di quel paziente.
“Ero adibito al triage pre-Covid – racconta Serci, 52 anni, a L’Unione Sarda – ed è arrivato questo signore, giovane; ho visto subito che in viso era pallido, e i suoi gesti mostravano irrequietezza. Gli ho chiesto se fosse tutto a posto, ha risposto ‘insomma, diciamo di sì’, ma io non ero convinto. Ho insistito e mi ha detto ‘mi sembra di avere un uomo seduto sul petto”.
A quel punto si è allarmato?
“Certo, ho trascorso 15 anni in unità coronarica e hoavuto subito il sospetto, quindi ho voluto un’ulteriore conferma: ‘Ha la sensazione di formicolio al braccio sinistro?’, gli ho chiesto, e quando ha fatto cenno di sì mi sono attivato, anche se lui voleva solo arrivare alla sua visita e andare a casa a riposare. ‘Lei non va via’, gli ho ribadito, quindi è stato inviato al pronto soccorso. In pochi minuti è stato portato in sala emodinamica dove gli è stato riscontrato un infarto in corso, e anche esteso. L’hanno sottoposto a un’angioplastica”.