histats.com
sabato, Aprile 20, 2024
HomeInfermieriQuella Infermiera no-vax è un fake, la collega voleva dire altro. Santoro...

Quella Infermiera no-vax è un fake, la collega voleva dire altro. Santoro (Nursing Up) scrive a Palombelli (Conduttrice Mediaset).

Pubblicità

Polemiche su una Infermiera no-vax apparsa sugli schermi di Staseraitalia. E’ un fake, la collega voleva dire altro. Laura Rita Santoro (Nursing Up) scrive a Barbara Palombelli (Conduttrice Mediaset).

Gent.le Barbara Palombelli,

ho visto il suo fervore, nella trasmissione “Staseraitalia del 17.03.2021”, circa l’intervista ad un collega che voi avete definito “no vax”, anche se in modo discutibile e postato ad arte! Ebbene l’intervista e i suoi commenti sono stati capziosi.

Il collega, che lei ha detto, in televisione, “si deve vergognare”, non ha mai detto che non si vuole vaccinare! …se aveste mandato in onda tutta la sua intervista e parole avrebbe potuto essere evidente. Bensì vuole reperire altre informazioni, si vuole e informare meglio!

Gli infermieri, che voi definivate eroi, ora li massacrate alla gogna mediatica, hanno il dovere d’informarsi nell’interesse dei pazienti e di loro stessi. Gli infermieri non sono dei meri esecutori, bensì dei professionisti consapevoli!

Gli infermieri, con un minimo di anzianità, ne hanno viste di ogni! Ci chiamate in causa, per interviste, pilotate, senza contraddittorio, e tutt’altro che in diretta! …proprio per strumentalizzare e neutralizzare quanto diciamo. Spesso riceviamo chiamate per entrare negli ospedali con le telecamere nascoste, ma nulla per sapere cosa succede veramente, con interviste in diretta.

Le ricordo dei semplici fatti di cronaca, che a lei probabilmente non fa comodo ricordare. I pazienti sono esseri umani, li viviamo quotidianamente e con senso di responsabilità, …noi lavoriamo senza la necessità di fare odiens, di bassa lega!

La sanità è una montagna di soldi e potere, scandali dove il malato non conta nulla! Sono molti che scrivono, di spese per la sanità che rappresenta almeno il 60% del bilancio di una regione, senza contare l’indotto dei concorsi, degli appalti, dell’assistenza. Il malato, il cittadino, ma anche un infermiere è l’ultima ruota dell’ingranaggio.
Le ricordo, per cominciare, lo scandalo Glaxo SmithKline, una tangente da 600 milioni di lire, come unica produttrice di un vaccino contro l’epatite B. Duilio Poggiolini era già stato accusato, nel 1993, di prendere tangenti dalle case farmaceutiche e fu soprannominato “Il Re Mida della sanità”. Una tangente è fine a se stessa?

Ma succede sia anche la conseguenza di scarsa qualità di prodotti distribuiti! Il caso volle che nel 1991, Poggiolini e il direttore generale del servizio farmaceutico nazionale e membro della P2, decisero verso l’obbligatorietà del vaccino contro l’epatite B. Un gesto mero nobile?

Nell’autunno del 2002, alle Molinette di Torino, scoppia il cosiddetto scandalo delle “valvole cardiache killer”, mi ricordo che le valvole killer furono anche una scelta legata a ragguardevoli mazzette!

Se foste infermieri che avete assistito a tutto ciò, vi fareste mettere una valvola cardiaca a cuor leggero?

Il caso delle formiche a Napoli, dove sotto inchiesta non finirono i zozzoni, gli appaltatori della manutenzione o delle pulizie, più volte coinvolti in scandali, ma gli infermieri, benché i problemi erano strutturali, …. e non compete agli infermieri strutturare e sanare un muro. La gogna mediatica crocifisse gli infermieri, mentre dopo molto tempo e a bassa voce si seppe ben altro!

Ricordiamoci il protocollo Cazzaniga, dove gli infermieri erano testimoni di un medico che uccideva pazienti, con la sua nota “pozione” endovenosa. L’unica denunciante, un infermiera, che dal principio venne messa a tacere. …ma gli infermieri hanno voce!

La collega denunciante, secondo voi è una miscredente (?), crede nella scienza, ma quella vera?!

Ricordiamoci che il primo caso di COVID emerse grazie ad un medico, che dichiarò la situazione, impunemente, senza aspettare autorità o politici tremebondi!

Il messaggio che avete fatto passare è vergognoso! Il collega è pro vaccini! Quindi se c’è qualcuno che si deve vergognare, diversamente dalle parole sentite dalla Palombelli, non è il collega, che si è espresso con molta onesta, ha fornito i dati circa le sue ragioni, che ha preso da enti come l’AIFA ecc., ma voi! Gli infermieri sono menti pensanti ed hanno diritto di pensare!

A proposito di diritto di pensare e di opporsi, vi ricordo del caso chemioterapico in Sicilia, dove gli infermieri, si accorsero dell’errore nel dosaggio. …ma l’organizzazione aveva lasciato uno specializzando, arrogante, in assenza del professionista titolare a gestire il tutto. Le infermiere non ebbero il coraggio di opporsi all’errore, seppur inconsapevoli del danno che avrebbero potuto cagionare alla paziente, ed hanno somministrato un chemioterapico “90 volte” superiore al dovuto! Il medico arrogantemente le aveva invitate a non pensare, come vorreste voi (?), ma agire! Peccato che davanti al giudice, diversamente da quello che scrivete e/o “recitate” anche voi, l’infermiere ha il dovere di controllare e tutelare il paziente! Il giudice le condannò nonostante la prescrizione non fosse la loro!

Infine, l’infermiera che è risultata positiva, in Liguria, non vaccinata, la volete far passare come un untrice! Ma su quali basi avete deciso che lei è la responsabile di ciò?

Anche per le infezioni nosocomiali, prima di accusare un infezione nosocomiale, e chi avesse intenzione di denunciare, deve dimostrare il danno e nesso causale. Nelle infezioni ospedaliere si deve indagare circa le tempistiche, le distanze tra pazienti, ma anche la tipologia dell’agente infettante, dal momento che non è sufficiente dimostrare, ad esempio, che sia staphylococcus aureus, ma deve essere della stessa famiglia. E spesso si possono fare ulteriori accertamenti come l’RNA, e anche valutare se vi è la produzione dello stesso tipo di biofilm.

Al momento abbiamo colleghi vaccinati e comunque positivi al COVID! Ciò detto, tutti gli operatori sanitari, vaccinati e non, debbono attenersi, rigidamente alle misure precauzionali indicate. La collega Ligure, aveva a disposizione tutti i dispositivi di protezione individuale? Meglio non approfondire?

Si chiede di ritrattare quanto dichiarato, nel più breve tempo possibile!

Laura Rita Santoro, Infermiera e Responsabile Regionale Nursing Up Lazio

Nel video non si vede l’infelice affermazione della Palombelli, al termine del servizio: LINK.

RELATED ARTICLES

1 commento

Comments are closed.

Novità

© 2023-2024 Tutti i diritti sono riservati ad AUSER APS - San Marco in Lamis - Tra sanità, servizi socio sanitari e recupero della memoria - D'intesa con AssoCareINFormazione.it.

© 2023-2024 ACN | Assocarenews.it

Quotidiano Sanitario Nazionale – In attesa di registrazione al Tribunale di Foggia.

Direttore: Angelo “Riky” Del Vecchio – Vice-Direttore: Marco Tapinassi

Incaricati di Redazione: Andrea Ruscitto, Lorisa Katra, Luigi Ciavarella, Antonio Del Vecchio, Francesca Ricci, Arturo AI.

Per contatti: WhatsApp > 3474376756Scrivici

Per contatti: Cell. > 3489869425PEC

Redazione Centrale: AUSER APS - Via Amendola n. 77 - San Marco in Lamis (FG) – Codice Fiscale: 91022150394