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Puglia. Blocco alla assunzioni di OSS e Amministrativi, possibile assumere solo Medici, Infermieri e Tecnici di Laboratorio.

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Caos Sanità in Puglia. Blocco alla assunzioni di OSS e Amministrativi, possibile assumere solo Medici, Infermieri e Tecnici di Laboratorio.

Mancano 200 milioni di euro alla Regione Puglia e l’assessore alla sanità Rocco Palese è costretto a tirare la cinghia. Con il direttore del Dipartimento della Salute Vito Montanaro annuncia una “dieta” senza precedenti con il blocco totale delle assunzioni in Sanitaservice, nelle Asl e nelle Aziende Ospedaliere di Operatori Socio Sanitari e Amministrativi. Permessi, però, la chiamata al ruolo di Medici, Infermieri e Tecnici di Laboratorio.

In particolare per gli Infermieri, dopo le stabilizzazioni di massa piuttosto contestate, vi è a disposizione della Regione una lunga graduatoria concorsuale, riveniente dalla mega-selezione del 2019.

È quanto riporta oggi Repubblica Bari la collega Portolano.

Servono oltre 200 milioni di euro per coprire il disavanzo e far rientrare i costi delle sanità pugliese
per rispettare il Piano di rientro.

Sui conti c’è il fiato sul collo del ministero. Il blocco delle assunzioni delle Sanitàservice pugliesi è soltanto l’inizio. All’orizzonte c’è anche la sospensione delle assunzioni del personale amministrativo e
degli operatori sociosanitari (oss).

Potranno essere assunti soltanto medici, infermieri e tecnici di laboratori. Per il resto sarà tutto bloccato. Nelle Asl della Puglia, almeno per il momento, non si potrà assumere nessuno, perché sarà sospeso il reclutamento delle figure che non sono considerate fondamentali. Quindi niente più oss, collaboratori amministrativi, fisioterapisti e psicologici. È facile immaginare che saranno sospese le assunzioni attualmente in corso del concorso per gli amministrativi.

Il dipartimento Salute della Regione intende adottare provvedimenti importanti per ridurre e normalizzare le sacche di spesa. Finito il periodo dell’emergenza Covid bisogna rientrare con i costi. Due le direttive: la riduzione della spesa farmaceutica, ampiamente sforata dalle Asl già nei primi sei mesi dell’anno, e il blocco delle assunzioni “non sanitarie.

Questi provvedimenti verranno inseriti nel piano operativo che prevede un’azione di
tagli per riportare i conti della sanità in equilibrio, nell’attesa di adottare le strategie 2023. Un piano che deve essere ritenuto credibile una volta portato a Roma.

Per questo sono a lavoro l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, e il direttore del di-
partimento Salute, Vito Montanaro. Palese ha ufficialmente inviato a tutte le Sanitàservice il provvedimento con il quale detta la sospensione di tutte le assunzioni, salvo le internalizzazioni in corso per il ser-
vizio del 118. Arriva lo stop per circa 420 assunzioni fra barellieri e addetti alle pulizie. L’intento è quello di mettere un freno ad un comparto considerato fuori controllo.

La Sanitàservice di Taranto stava per assumere circa 70 persone (40 grazie a una procedura avviata con il giudice del lavoro) e altre 30 su propria iniziativa. Altre 100 assunzioni riguardavano Brindisi. Lecce spingeva per 190 addetti, poi 40 a Foggia e 20 nella Bat.

L’assessorato di Palese motiva tale decisione specificando che “la legge prevede per le Regioni sottoposte al piano di rientro l’individuazione di interventi vincolanti per la regione che è obbligata a rimuovere i provvedimenti e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro”.

E le assunzioni alla Sanitàservice sarebbe d’ostacolo per rientrare nelle spese.

A questo punto lo stesso provvedimento si intravede all’orizzonte anche per le Asl, dove si potrà assumere soltanto nuovi medici e infermieri, oltre che a tecnici di laboratorio. Per gli infermieri è aperta una
graduatoria di 2mila 200 persone.

Palese solleva da sempre il problema del fondo sanitario, più basso rispetto alle regioni del Nord. La Puglia rispetto all’Emilia-Romagna percepisce ogni anno 200 milioni di euro in meno per curare i propri pazienti. La questione è diventata
politica. Per questo motivo la maggioranza di Michele Emiliano ha deciso di intraprendere una vertenza contro il governo nazionale sul finanziamento alla sanità e sui tetti di spesa che al Nord non ci sono per la sanità pubblica e quella privata.

Il dipartimento Salute deve affrontare lo scoglio del ministero e dimostrare con questi tagli che il piano operativo della Puglia è credibile, così come è accaduto per il piano del recupero delle liste d’attese.

Che almeno sulla carta ha convinto gli uffici romani, anche se negli ospedali pugliesi le attese restano lunghissime. E si attende che vengano utilizzati i 30 milioni di euro che la Regione ha stanziato per la riduzione dei tempi. Per questo Palese aspetta di ricevere le relazioni richieste a tutte le Asl sul fabbisogno dei servizi così da predisporre un piano di interventi, con le prestazioni da effettuare anche dopo l’orario di lavoro e nei week-end.

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