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giovedì, Marzo 28, 2024
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Pronto Soccorso: Infermiera trasferisce in taxi infarto ignorato per 4 ore

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Attesa in barella oltre misura nonostante il codice giallo triage

Infermiera costretta a trasportare il proprio marito in un altro Pronto Soccorso dopo essere stati ignorati 4 ore con i sintomi di infarto: l’uomo, cardiopatico, non poteva attendere oltre!

Un caso choc all’Ospedale del Mare a Napoli, dove un uomo con codice giallo per sintomi infartuali importanti è stato lasciato sulla barella per 4 ore. Alle rimostranze della moglie, infermiera, l’arroganza della risposta e il prolungarsi dell’attesa hanno costretto la donna a chiamare un taxi per recarsi altrove e far curare l’uomo prima che fosse troppo tardi.

Questo il racconto della donna, come raccolto e riportato dalla stampa locale: Mio marito si è sentito male all’improvviso, per strada, a San Gregorio Armeno. Una nostra amica lo ha soccorso, dandogli un po’ di acqua e zucchero, come si fa in questi casi. Poi però, per telefono, ho dato l’indicazione: chiamate subito il 118, Mosè (il nome dell’uomo, ndR) è a rischio perché cardiopatico e già operato al Monaldi per aneurisma dell’aorta addominale”. 

Passate due ore dall’arrivo in ambulanza, l’uomo aspettava ancora di essere visitato ed i sintomi peggioravano. Tanto da costringere la donna a qualificarsi come infermiera:  “Ho rivelato di essere una loro collega per insistere sulla condizione ad alto rischio di mio marito. Ero quasi certa che avesse un infarto, perché i cardiologi del Monaldi mi avevano avvertito di non sottovalutare qualsiasi sintomo doloroso. E mio marito era pure sudato. Ma quando ho chiesto di ripetere un tracciato, mi sono sentita dire che queste cose le decidevano loro“.

Dopo altre due lunghissime ore di attesa la decisione: firmate le dimissioni volontarie, la corsa in taxi verso un altro ospedale, dove sono state subito prese le misure per fornire le cure adeguate.

La vicenda è stata riportata dal consigliere regionale Francesco Borrelli ed è destinata a far nascere molte polemiche. E speriamo anche riflessioni e decisioni di riassestamento di un sistema che a sua insaputa si sta allontanando dal cittadino per chiudersi su sè stesso.

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