Ci sono sempre meno fondi per Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie: la fatica e lo stress da Covid mai ripagati. Protestano Cgil, Cisl e Uil.
I rappresentanti sindacali dei cosiddetti “Angeli del Covid”, ovvero Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie, si sono recati in Prefettura per chiedere più risorse per la sanità pubblica e per gli operatori della sanità pubblica, che sono sempre meno e che fanno sempre più fatica.
L’altra mattina Teresa Elmo della Fp Cgil di Lecco, Italo Bonacina della Uil Fpl del Lario e Cristina Copes della Cisl Fp di Monza Brianza Lecco hanno incontrato il capo di gabinetto e vice prefetto Marcella Nicoletti per palesare la preoccupazione per la scarsità delle risorse destinate alla sanità pubblica provinciale e agli Infermieri, agli Oss e agli altri operatori che hanno garantito cure, assistenza e servizi essenziali anche durante la pandemia, a costo di pesanti sacrifici personali ed economici.
In tanti hanno rinunciato a ferie e riposi e pure ora faticano a recuperare gli arretrati per la carenza cronica di organico e di rinforzi, che, quando ci sono, vengono reclutati con cooperative e agenzie interinali, come nel caso dei reparti di Ortopedia. Il contratto nazionale di lavoro tra l’altro è ormai scaduto dal 31 dicembre 2018.
“Le preoccupazioni espresse saranno tempestivamente portate all’attenzione delle competenti autorità di governo” – ha assicurato Nicoletti.
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