Ci scrive Piera, Infermiera della vecchia scuola regionale: “proviamo a lasciare a casa gli OSS per un mese e vediamo come si muovono gli Infermieri Laureati”.
Egr. Direttore di AssoCareNews.it,
sono una Infermiera della vecchia scuola regionale, riguardo alla missiva di Sandro, sono pienamente d’accordo, lasciamo gli OSS a casa per un mese per vedere gli infermieri laureati cosa fanno senza di loro.
Nella mia realtà, che con i miei colleghi svolgo TUTTE le attività assistenziali, dalla somministrazione del vitto, alla cura dei cadaveri, vedo i miei esimi colleghi LAUREATI guardarci con aria di sufficienza, superiorità, di sfida, di commiserazione, attoniti con le mani in tasca. Premetto che lavoro in una struttura pubblica s specialistica d.in regione Toscana e nel mio reparto ci sono 3 OSS competenti, ma insufficienti.
In assenza di questa figura, cosa dobbiamo fare noi professionisti della salute? Non fare igiene al paziente? Non aiutarlo nei bisogni primari?
Ebbene, quando nel mio reparto se un turno è formato da NUOVE LEVE, perché manca un vecchio stupido infermiere, oppure un Oss, può succedere, che il LAUREATO ha lasciato il paziente nella M…A tuta la notte.
Prego la redazione di omettere i miei dati e pubblicare questa mia, anche se è una riflessione un po’ forte.
Bisogna lavorare con umiltà, perché molte volte mi vengono di essere infermiera non ho la laurea, ma forse dopo 30 anni di terapia intensiva un po’ più di mondo di una laureata con che defibrilla un paziente già impiantato con un dispositivo a permanenza (ICD) la manderei a pulire i cessi ,nemmeno a togliere una padella.
Piera, Infermiera vecchia scuola regionale
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[…] ringraziare Piera perché comprende il reale valore degli OSS. È vero che non siamo tutti uguali, personalmente, ho […]
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