Il decesso di una donna di 84 anni dopo una trasfusione di sangue nel monzese ha riaperto la discussione sul ruolo di Medici e Infermieri nella procedura. Alta la possibilità di errori.
Una donna di 84 anni è morta a seguito di una presunta errata trasfusione di sangue, venerdì scorso all’ospedale di Vimercate, in provincia di Monza. Il plasma potrebbe essere stato scambiato con quello di un altro paziente. L’ospedale ha confermato il decesso della donna e di aver immediatamente allertato la Procura di Monza, parallelamente all’avvio di un’indagine interna. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ansa.
Morta per trasfusione sbagliata, ministero manda ispettori.
Il ministro della Salute Roberto Speranza sta predisponendo l’invio degli ispettori del Centro Nazionale Sangue per indagare sulla morte di una donna per una trasfusione sbagliata a Vimercate. Gli esperti del Centro dovranno verificare cosa e’ successo nella catena dei controlli.
Qual è la procedura esatta?
Essendo un atto medico, la trasfusione viene effettuata solo secondo prescrizione medica e criteri prestabiliti. Tale pratica necessita prima di essere espletata che sia autorizzata dall’interessato (ricevente) mediante consenso scritto e informato. Solo in caso di necessità e scevri dalla conoscenza di non-opposizione dell’interessato si può procedere all’atto senza aver recepito il consenso.
Le richieste per la trasfusione possono variare in base al grado di necessità e ai tempi in cui va evasa la richiesta:
- non urgente/programmata: viene evasa per fasce orarie;
- riserva per intervento chirurgico;
- non differibile clinicamente: evasa entro 1 ora;
- urgentissima: da evadere immediatamente senza poter attendere e prove di compatibilità.
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