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Patto per l’Infermieristica Toscana: il rilancio degli infermieri toscani in 6 punti.

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Firmato il Patto per l’infermieristica Toscana che rilancia la professione in 6 punti. Alla firma gli OPI, Sindacati, Società Scientifiche e Associazioni infermieristiche.

Patto per l’Infermieristica nella politica socio sanitaria 2020-2025. E’ questo il titolo dell’importante documento che oggi è stato firmato all’interno dell’evento Stati Generali Infermieristica Toscana.

Un programma di 6 punti che difende e rilancia la professione infermieristica per il bene dei professionisti, del sistema sanitario e dei cittadini.

All’incontro erano presenti il Governatore Eugenio Giani e l’assessore regionale Simone Bezzini, i Presidenti degli Ordini Infermieristici della Toscana (tranne Firenze-Pistoia), i rappresentanti del CIVES e delle Società Scientifiche SIIET, AISLeC, ANIARTI, SIDMI, dell’Associazione Nazionale Dirigenti Professioni Sanitarie ed i sindacati Nursing Up, Nursind, CGIL e CISL.

6 punti per ripartire.

Ecco i 6 punti del patto, che riuniscono la voce di 30.000 infermieri ed infermieri pediatrici toscani.

1) Organici infermieristici adeguati per garantire livelli qualitativi di cura nelle degenze e nel territorio.
  • Riconoscimento della professione extramoenia per tutte le professioni sanitarie in modo che chiunque possa lavorare su base volontaria e remunerata in ambiti privati, come le Rsa;
  • Demolire velocemente le attuali norme concorsuali e prevedere chiamate dirette come nel sistema anglosassone, con l’obiettivo anche di far rientrare i nostri infermieri che negli anni sono emigrati all’estero, con contratti non a tempo determinato;
  • Stabilizzare i colleghi con contratti a tempo indeterminato;
  • Mobilità per i colleghi che vogliono rientrare nel proprio territorio.

Adeguare tutte le realtà toscane con le presenze infermieristiche Medie nelle 24 ore, così suddivise per ambito:

  • Terapia Intensiva 1 / 2;
  • Degenza Sub Intensiva 1/ 4;
  • Degnza ad Alta Assistenza 1 / 6;
  • Degenza Ordinaria 1/ 8;
  • Degenza territoriale 1 / 12;
  • 1 Coordinatore / 25 operatori;
2) Valorizzazione economica della professione con l’ introduzione su tutto il territorio toscano delle competenze specialistiche ed avanzate, con il pieno sviluppo degli ambiti di esercizio della professione infermieristica e la possibilità di prescrizione degli ausili e dispositivi sanitari collegati a percorsi assistenziali a prevalente responsabilità infermieristica:
  • Arrivando ad ottenere il 33% infermieri tra esperti e specialisti, a partire dai settori dell’emergenza/urgenza, dell’area medica, del territorio e dell’area critica, come in tutti quei processi dove il ruolo dell’infermiere è il case management;
  • 0,5 % Dirigenti della Gestione del Capitale Umano, e di Processo assistenziale.
3) La formazione Universitaria e post base. C’è la necessità che a formare gli infermieri siano gli infermieri.

Oggi la professione infermieristica che negli Atenei è la più numerosa (circa il 45% degli iscritti nelle facoltà mediche) ha un numero troppo basso di docenti-infermieri: il rapporto docenti/studenti è 1:1.350 contro, ad esempio, un rapporto di 1:6 per la facoltà di odontoiatria.

  • Per abilitare i professori necessari è indispensabile un investimento nella selezione dei talenti da avviare a formazione di livello avanzato. Quindi serve Costituire dei Consigli di Ricerca in ciascuna azienda ed incubare a livello regionale una collaborazione con le Università perché si realizzino le carriere degli infermieri in ciascuno dei tre  atenei toscani;
  • Rivedere l’attribuzione della Direzione nella formazione clinica teorica oltre che una miglior definizione del tutoraggio in tirocinio infermieristico;
  • Migliorare la programmazione del fabbisogno formativo sia per i Corsi di Laurea in Infermieristica, Infermieristica pediatrica che per la Laurea Magistrale, con un ruolo maggiormente ascoltato  della cabina di regia con gli Ordini.
4) Sviluppo di modelli di presa in carico, continuità e personalizzazione, soprattutto in ambito territoriale, come riferimento particolare, ma non “esclusivo”, alla fragilità e cronicità che mettano a frutto le potenzialità e competenze della professione infermieristica anche nella gestione dei percorsi di salute su tutto il territorio regionale:
  • 1 Infermiere di Famiglia e Comunità / 1.500 – 3.000 cittadini in base alla densità abitativa
  • Attivare la cabina di regina come istituita dalla DGRT 597 del 4 giugno 2018;
  • 1 infermiere nelle 24hin ciascuna Residenza Sanitaria Assistenziale, rivedendo il rapporto paziente/Infermiere in base al modulo di gravità;
  • Rivedere i criteri di assegnazione, istituendo un tavolo di confronto con gli ordini professionali, per dare priorità a logiche qualitative piuttosto che quantitative.
5) Realizzazione della revisione del Sistema di Emergenza con il pieno ed omogeneo impiego delle competenze avanzate dell’Infermiere: 
  • Revisione del sistema di dispatch regionaleper le attività di Centrale Operativa;
  • Strutturazione di un sistema uniforme di emergenza territoriale con le ambulanze infermieristiche al centro del soccorso avanzato assicurato attraverso procedure regionali e certificati livelli di competenza ;
  • Implementare definitivamente la valorizzazione delle funzioni di triage e See and Treat in Pronto Soccorso, sviluppando quest’ultimo delle Case della Salute;
6) Attivazione di strutture infermieristiche ai livelli strategici aziendali e regionali; 
  • Confermare i Dipartimenti delle Professioni Infermieristiche ed Ostetriche;
  • Attivare la Dirigenza Infermieristica a pieno titolo nella Direzione Strategica;
  • Costituire il Settore delle professioni Infermieristiche in Assessorato a Direzione Infermieristica e 5 professional individuati con il coinvolgimento degli ordini professionali.

La Toscana deve avere più convinzione nell’investire nell’assistenza assieme alla cura, e maggiore determinazione nel superare la variabilità negativa presente sul territorio.

Non sono sufficienti delibere ai vari livelli dell’organizzazione: è necessario presidiarne la realizzazione, sostenerle con fondi appropriati e volontà politica perché si concretizzino in ogni angolo del nostro territorio allo stesso modo: la Toscana è una sola!

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