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Ormai non si parla d’altro. Gli Infermieri italiani scappano in Svizzera: stipendi altissimi e carriera assicurata.

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Da qualche settimana non si parla d’altro tra i professionisti del settore. Gli Infermieri italiani scappano in Svizzera: stipendi altissimi e carriera assicurata.

Oramai in Italia, almeno negli ambienti sanitari, non si parla d’altro. La fuga in massa degli Infermieri in Svizzera. E non solo da Como, Varese e altri comuni Lombardi, le richieste di colloquio e le assunzioni riguardano anche colleghi provenienti dal Sud Italia, in special modo Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Sono quelli stanchi di fare la fame nel nostro Paese e che vogliono provare esperienze differenti in un Pese estero. La Svizzera e i Cantoni italiani fanno proprio per loro.

Restiamo per ora in Lombardia.

Secondo i dati degli ordini professionali di riferimento, negli ultimi tre anni oltre 350 infermieri e medici hanno scelto di esercitare oltreconfine, un’emorragia che rischia di mandare in crisi la sanità lombarda, costretta a fare i conti con concorsi deserti e la necessità di ricorrere ad agenzie esterne e contratti a gettone per tappare i buchi. Ma anche così in tanti casi si è costretti a chiudere i reparti degli ospedali piccoli, penalizzando i cittadini.

L’interrogazione del PD in Regione Lombardia.

Per questo i consiglieri regionali del Pd, Angelo Orsenigo e Maria Rozza, si sono messi al lavoro per preparare una mozione che preveda indennità di confine e contratti che valorizzino la professionalità dei camici bianchi, raccogliendo i suggerimenti dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Como e Varese e dai sindacati di riferimento.

La presa di posizione di Nursing Up.

“La questione degli infermieri e delle ostetriche delle province di Como, Lecco, Sondrio e Varese, in fuga verso la Svizzera, dove i nostri operatori sanitari possono ambire a retribuzioni da noi lontane anni luce, rappresenta un argomento da noi denunciato da mesi – sottolinea Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up –. Non dimentichiamo quale ruolo chiave riveste la Lombardia per tutta la sanità italiana. Abbiamo chiesto all’assessore al Welfare Bertolaso, attraverso il suo direttore generale, di farsi portavoce delle istanze dei professionisti sanitari, non solo a livello locale, ma anche per tutto il resto del Paese, intervenendo direttamente con il Governo centrale”.

L’azione della Regione.

Tra le ipotesi su cui si sta lavorando, ci sono gli sgravi sugli affitti utili in particolare per attirare professionalità da altre regioni d’Italia, uno sconto sulla benzina e l’assegno di confine, previsto in passato per gli uomini delle forze dell’ordine assegnati nelle aree a ridosso della Svizzera. Provvedimenti che chiamano in causa la regione e lo Stato e andranno convertiti in leggi e regolamenti, insomma ci vorrà ancora parecchio tempo prima di riuscire a risolvere il grave problema.

La Svizzera conferma l’arrivo in massa di Infermieri italiani.

A confermare la fuga degli infermieri italiani verso la Svizzera ci sono anche i dati raccolti dai singoli Cantoni: tra il 2020 e il 2022, il numero dei camici bianchi italiani che hanno scelto di lavorare in Ticino e nei Grigioni è raddoppiato.

Fonte: Il GiornoAssoCareNews.it

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