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Nuovo Contratto. Per gli Infermieri cambia tutto: stipendi, permessi, ferie e congedi.

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Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Comparto Sanità 2019-2021 cambia la vita professionale degli Infermieri, almeno per ciò che riguarda stipendi, permessi, ferie e congedi. Tutte le novità entrate in vigore.

Nel novembre 2022 è stato rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale 2019-2021 del Comparto Sanità, che è entrato in vigore solo da poco, ovvero dopo la chiusura delle contrattazioni decentrate tra Azienda sanitarie/Ospedaliere e sindacati.

Per gli Infermieri sono tante le novità introdotte dal nuovo CCNL: stipendi, permessi, ferie, congedi. Ecco le principali novità e le attese deluse dei lavoratori, che oggi stanno portand lentamente all’abbandono della professione o comunque alla perdita di attrattività.

Gli aumenti stipendiali tanto osannati dalle sigle sindacali in realtà si sono tramutati in vere e proprie elemosine di stato non in linea con il crescere costante della vita nel post-Pandemia Covid-19.

Si fa un gran parlare di carenza di personale e di necessità di assumere 70.000 Infermieri nei prossimi anni, ma nulla si fa per impedire la fuga all’estero (in Svizzera, Germania, Belgio, Spagna, USA e Inghilterra). Finora si sono uditi solo annunci da parte della politica, ma niente di più.

La soluzione trovata dal Ministero della Salute Orazio Schillaci è quella di importare dall’estero, ed in particolare dai paesi economicamente più svantaggiati dell’Italia come può essere l’India, Infermieri già formati e pronti da inserire nel mondo del lavoro.

L’arrivo della stagione estiva e l’assenza per ferie, permessi, congedi, infortuni e malattie di tanti Infermieri sta creando una situazione di caos in tutte le struttura sanitarie ed ospedaliere, pubbliche e private.

Secondo il Nursind, tra i principali sindacati di categoria, ricordando quanto già comunicato dall’Ocse, l’Italia ha 2 infermieri ogni 100.000 abitanti. Con i conti della serva si evince che vi è una carenza di quasi 118 mila infermieri. Numeri che impennano se si analizza il Rapporto CREA, ovvero il Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità, che parla di carenze che si aggirano intorno ai 250.000 infermieri.

Quelli che restano in turno sono oberati di lavoro e il carico di mansioni nei loro confronti è diventato insopportabile, al di là del limite umano. Per Nursind “la prospettiva è che nelle prossime settimane le aziende sanitarie seguiranno una prassi consolidata negli ultimi anni: la chiusura di alcuni reparti, per concentrare il personale su quelli rimasti aperti; una scelta che avrà ricadute anche sul pronto soccorso, a rischio collasso per l’incapacità di liberare posti letto e accogliere nuovi pazienti”.

carenza infermieri Italia
Nella Penisola è allarme infermieri: ne mancano tantissimi – grantennistoscana.it
Una carenza cronica, quella del personale infermieristico, che non si scopre oggi e affonda le radici nel passato. Tra le cause, oltre al sovraccarico di mansioni e l’inadeguato ricambio del personale (sempre più vecchio), ci sono anche le paghe poco allettanti rispetto alla media europea.

Quanto guadagna un infermiere in Italia
Già, quanto guadagna un infermiere in Italia? Lo stipendio di un infermiere privato si aggira intorno ai 1.500 euro netti. Ma dipende molto dal tipo di azienda presso la quale presta servizio, oltre che dalla tipologia di impiego. Chi raggiunge un ruolo organizzativo può arrivare a prendere anche 3 mila euro al mese.

In genere però i guadagni degli infermieri privati non si discostano molto dagli stipendi degli infermieri pubblici. Il rapporto Heath at Glance 2022 dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha calcolato che lo stipendio medio degli infermieri italiani è di circa 28.400 euro (contro una media europea di 35.300 euro). Una stima riferita al reddito medio annuo lordo, al cui interno sono compresi contributi previdenziali e tasse, ma non gli straordinari.

stipendi infermieri italiani
Gli infermieri italiani guadagnano meno dei loro colleghi in Europa – grantennistoscana.it
Come detto un infermiere privato guadagna circa 1.500 euro netti al mese. Ma a fare una grande differenza sono il tipo di azienda per cui lavora e il tipo di impiego. Si parte dal minimo di 1.000 euro al mese per un infermiere day hospital o impiegato in Onlus e cooperative, passando per i 2.000 euro di un infermiere di area critica (pronto soccorso e sala operatoria) fino ad arrivare anche a 3.000 euro al mese per quelli che svolgono un ruolo organizzativo.

Senza contare che l’infermiere può lavorare anche come libero professionista, prestando servizio presso più committenti, e avere la partita Iva. C’è dunque la possibilità di accumulare ulteriori profitti anche se, in generale, un infermiere privato guadagna sostanzialmente quanto un infermiere pubblico. La retribuzione dipende dunque soprattutto dal livello di inquadramento.

Rinnovo del contratto sanità: le novità per gli infermieri riguardo stipendi e livelli
Le retribuzioni sono aumentate dopo il rinnovo a fine 2022 del contratto sanità, che ha previsto aumenti a regime pari al 3,48%, equivalenti a un beneficio medio complessivo di circa 190 euro al mese.

rinnovo contratto sanità livelli stipendi infermieri
Gli infermieri italiani guadagnano meno dei loro colleghi in Europa. Basterà il rinnovo del contratto a colmare il gap? – grantennistoscana.it
Col rinnovo del contratto della sanità si è operata una rivalutazione degli stipendi tabellari a regime di 125 euro al mese per 13 mensilità, alla quale vanno aggiunti altri aumenti relativi alla parte accessoria del salario.

Il recente rinnovo contrattuale va chiaramente a incidere anche sugli stipendi degli infermieri privati, che si sovrappongono più o meno a livelli e remunerazioni degli infermieri pubblici, e cioè:

Livello D6: 27.990,10 euro annuali;
Livello D5: 27.012,47 euro annuali;
Livello D4: 26.225,40 euro annuali;
Livello D3: 25.454,35 euro annuali;
Livello D2: 24.689,32 euro annuali;
Livello D1: 23.919,59 euro annuali;
Livello D: 23.074,40 euro annuali.
Ferie e permessi degli infermieri privati
Ogni infermiere privato ha diritto a 30 giorni di ferie all’anno. Inoltre gli infermieri privati hanno diritto a una serie di permessi retribuiti, giornalieri e orari, congedi e assenze per infortuni. E cioè:

Cinque giorni consecutivi di lutto in caso di morte di coniuge o convivente, parenti di secondo grado e affini entro il primo grado;
Cinque giorni per motivi personali o familiari, inclusa la nascita dei figli;
Tre giorni all’anno per presenza in tribunale;
Tre giorni al mese di permessi retribuiti (come previsto dalla Legge 104) per prestare assistenza al coniuge, un parente o un affine entro il secondo grado con gravi disabilità;
Un giorno intero di permesso retribuito per donare il sangue (bisogna avvisare almeno con 3 giorni di anticipo);
Giornate intere per presenziare ai seggi elettorali e anche più volte durante l’anno;
15 giorni consecutivi all’anno per matrimonio.
Niente permessi retribuiti invece per la partecipazione a corsi di aggiornamento e specializzazione professionale per il servizio e nemmeno in caso di prolungata assenza per la malattia di un familiare.

Capitolo malattie: cosa succede se un infermiere si ammala
All’infermiere privato spettano l’indennità di malattia e il mantenimento del posto di lavoro al massimo per 18 mesi nell’arco di tempo di 4 anni, mesi che diventano 20 in caso di ricaduta della stessa malattia con prolungamento del ricovero in ospedale.

Infermieri e indennità di malattia.

In caso di malattia la retribuzione resta piena per i primi 12 mesi in 4 anni. L’infermiere privato può chiedere altri 3 mesi di malattia non retribuiti se passati i 20 mesi si trova ancora in stato di ricovero.

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