La notizia è diventata virale sui social grazie ad un video pubblicato su Facebook.
Siamo abituati da tempo a notizie non vere che sui social sembrano e di fatto diventano vere per chi le legge. E’ il caso delle Infermiere dell’Ospedale di Nola, in Campania. Sono accusate da alcuni giorni di non aver prestato assistenza ad un neonato e di essere intenti a giocare tranquillamente in “guardiola”. Ancora una volta a sollevare il caso è Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, che chiede una inchiesta sull’accaduto. Poi nessuno mette in dubbio che dal punto di vista professionale delle Infermiere che si truccano o si ritoccano le unghie durante il turno di lavoro non sono proprio eticamente corrette.
A far scoppiare il caso, dicevamo, è stato il consigliere Borrelli che ha rilanciato un video pubblicato sulla pagina Facebook “Noi che amiamo Nola”. A quanto pare sarebbe stato girato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Nola in questi giorni. Nel video si vedono due infermiere che si passano lo smalto sulle unghie e si sentono le urla disperate di un bambino che piange.
Borrelli rilancia il video sulle sue pagine social e lo inserisce in un comunicato ma non nasconde anche lui alcune perplessità: “Ho dubbi sulle urla, ma le infermiere che si passano lo smalto sul posto di lavoro sono autentiche. Ho segnalato la vicenda alla direzione sanitaria ma non ho avuto risposte”, dice. L’Asl Napoli 3 sud, che la verifica su quanto sarebbe avvenuto l’ha aperta, parla senza mezze misure di fake e minaccia denunce.
“Secondo noi è un fake, ma abbiamo chiamato degli esperti per ulteriori accertamenti sul video e sull’audio. Se si accertasse che si tratta di un falso, come riteniamo, sarebbe la dimostrazione che si vuole attentare ai miglioramenti che stiamo portando avanti nella sanità. Se fosse così presenteremo una denuncia” – sostiene Antonietta Costantini, direttrice dell’Asl.
La manager aggiunge: “Dalle verifiche effettuate, inoltre, abbiamo notato che ci sono stati solo codici verdi in questi giorni. Ho chiesto spiegazioni a tutti i primari e al personale: il caso non risulta. Anche la voce del bambino sembra artefatta. Temo che si tratti di un attacco contro di noi che stiamo facendo i salti mortali per garantire l’assistenza, nonostante le gravi criticità che ci sono nel personale”.