Ci scrive Miriam, Infermiera: “nelle ASP sfruttati come bestie da soma e nessuno interviene; costretti a doppi e tripli turni per le carenze di personale”.
Carissimo Direttore,
le scrivo per segnalarle quanto sta accadendo nell’Azienda Servizi alla Persona in cui lavoro e in altre in cui lavorano miei colleghi di vecchia data. Con la scusa della Pandemia regna il caos più totale.
Sono una Infermiera a tempo indeterminato in una nota ASP. Quando ho vinto il concorso era la persona più felice del mondo. Correva l’anno 2019. Sono stata assunta ad ottobre e subito mi sono trovata bene. Poi la Pandemia Covid e l’inizio della tragedia mia e di tanti altri colleghi.
In piena Pandemia (ma anche in questo periodo bruttissimo dell’Omicron) ho dovuto affrontare turni pazzeschi, con un dirigente di struttura che pretendeva di fare il sanitario e di decidere per noi.
Turni doppi e tripli, riposi saltati, malattie e infortuni impossibili (nel senso che ci distoglievano dal restare a casa anche se stavamo male), stipendi miseramente da fame.
Ho lavorato sempre. Ho un accumulo di ferie e un monte ore che fanno spavento.
Ora non ce la faccio più, sono allo stremo delle forze. Ho scritto e chiamato anche all’Ordine delle Professioni Infermieristiche dove sono iscritta, ma nessuna risposta è giunta finora. Forse perché l’attuale Responsabile delle Attività Sanitarie (la coordinatrice infermiera) fa parte dell’OPI?
Anche i sindacati si sono detti impotenti, alcuni mi hanno addirittura invogliata a non “fare casini” per non rischiare richiami disciplinari.
Ora voglio solo andar via, lavoro male, non ho più voglia né interesse a fare questo lavoro. Quasi quasi torno a fare la barista.
Grazie per aver accolto il mio sfogo e buona scrittura.
Miriam, Infermiera (nome di fantasia)
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