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Medici, Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari del Sud si sentono in gabbia al Nord e vogliono tornare a casa nel Meridione.

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Medici, Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, OSS e Professionisti Sanitari del Sud si sentono in gabbia al Nord e vogliono tornare a casa nel Meridione, da dove sono stati costretti a partire perché a casa loro non c’era lavoro.

Si leva da tutto il Nord d’Italia la protesta di Medici, Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, OSS e Professionisti Sanitari che chiedono di ritornare al Sud, da dove sono stati costretti a partire per mancanza di concorsi. Oggi si sentono prigionieri in realtà distinte e distanti dalle loro origini e chiedono apertamente ai governatori delle regioni meridionali di attivarsi per il rientro di chi vuole tornare a casa. Le leggi ci sono, ora basta solo attuarle.

Il distacco dalle proprie origini e dai propri cari al Sud si è reso sempre più tangibile e per certi versi avvilente durante la quarantena da Coronavirus. Tre lunghi mesi che hanno acuito le distanze e costretto un po’ tutti i professionisti sanitari e socio-sanitari meridionali a chiedersi il perché di questo esilio di Stato.

Per questo stanno nascendo ovunque comitati e organizzazioni che stanno spingendo i governatori di Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Molise, Lazio, Basilicata e Sicilia (ma anche Sardegna) a mettere in atto tutte quelle azioni per riportare a casa chi ne sente l’esigenza, perfezionando così concorsi, mobilità, cambi alla pari e comandi che si sono bloccati con l’avvio della Pandemia da Covid-19.

Continueremo a parlare di questo argomento e come AssoCareNews.it daremo spazio a tutti coloro che si sentono prigionieri in una realtà geografica differente. Perché si possa permettere a colleghe e colleghi di ricongiungersi con madri e padri, fratelli e sorelle, amici e amiche, mariti e mogli, figli e figlie.

Qui in basso ospitiamo una missiva di alcuni Infermieri pugliesi che chiedono a Michele Emiliano il ritorno a casa perché da troppi anni costretti all’esilio lavorativo al Nord.

#VOGLIAMO TORNARE A CASA!!! #PUBBLICAZIONE GRADUATORIA MOBILITÀ!!!

“L’assistenza è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale ed una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. È una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle” (Florence Nightingale).

Il 12 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Infermiere, che quest’anno è dedicata anche ai 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’Infermieristica moderna.

In questo periodo di emergenza pandemica da SARS-CoV-2, dove tutto il Mondo decanta gli Infermieri come eroi, dove anche uno dei maggiori esponenti della street-art come Banksy omaggia con un suo graffito la Professione Infermieristica, esiste invece la Regione Puglia, nelle persone del Presidente Emiliano e del Dott. Montanaro, che abbandonano all’esilio forzato decine di centinaia di Infermieri, vincitori di Concorsi Pubblici nel Centro-Nord Italia, in attesa da 4 mesi della pubblicazione della graduatoria per la Mobilità IntraExtraRegionale, in relazione all’Avviso di Mobilità Compartimentale pubblicato in Gazzetta Ufficiale N°100 del 20/12/2019 in esecuzione del D.G. N°2141 del 31/10/2019.

Da anni il Sistema Sanitario Regionale Pugliese è alle prese con difficoltà correlate alla carenza di Personale Infermieristico; che, quasi sempre, in situazioni emergenziali è stato integrato con l’immissione di Professionisti in regime di precariato.

I contratti di questi Professionisti venivano quasi sempre rinnovati di 6 mesi in 6 mesi, fino alla tanta attesa sanatoria del Pubblico Impiego garantita con Legge 124/2015 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, meglio conosciuta come Legge Madia.

La tanto attesa sanatoria è servita a porre fine ad un sistema utilizzato impropriamente dalla Pubblica Amministrazione, poiché l’immissione di Personale Sanitario, nella fattispecie Infermieri, in regime di precariato deve essere un eccezione, mentre in Regione Puglia è stato, è e sarà la regola!
Una regola che garantisce sia il clientelismo Politico sia l’assistenzialismo dei Sindacati!

Il tutto per un voto o per una tessera sottoscritta!

Clientelismo ed assistenzialismo che ovviamente non sono sinonimi di MERITOCRAZIA! Ciò infatti consente, tanto agli uni quanto agli altri, di tenere ben strette le redini al collo dei poveri lavoratori precari e contemporaneamente abbandonare nelle Regioni del Centro – Nord coloro i quali hanno maturato tutti i requisiti per tornare a casa.

Purtroppo questi ultimi, nel frattempo, hanno cambiato residenza (quindi non garantiscono il voto) e risultano iscritti ad un Sindacato presso un’altra Regione (quindi l’onere non ristora nessun Sindacato Pugliese).

Ecco spiegato l’arcano motivo che dimostra l’abbandono, sia della Politica sia dei Sindacati!

Clientelismo ed assistenzialismo che, dopo la sanatoria messa in campo con la Legge Madia, è proseguito con la Legge di Stabilità (Dicembre 2019), prima, e gli emendamenti ad hoc del Decreto Mille Proroghe (Febbraio 2020), dopo.

Il tutto consente di prorogare il termine ultimo, emanato con la Legge Madia, dalla data del 31/12/2017, a data da destinarsi.
Mentre la Legge Madia era nata per sanare decenni di precariato e creare un punto “zero”, da cui far ripartire la Pubblica Amministrazione; le successive rettifiche, apportate ad hoc per il Sistema Sanitario, hanno strumentalizzato il tutto. Poiché, consentono alle Amministrazioni di integrarsi con personale in regime precario che, di 6 mesi in 6 mesi, vede rinnovare il contratto, fino alla tanta attesa “stabilizzazione”.

Il tutto dimostrato, in Regione Puglia, negli ultimi due mesi, da Delibere atte a reclutare o rinnovare altri Professionisti, sempre in regime di precariato, un vortice senza fine.

E TUTTI COLORO I QUALI, NEGLI ANNI PRECEDENTI, HANNO DOVUTO ABBANDONARE LA PROPRIA CASA E I PROPRI AFFETTI IN CERCA DI LAVORO, PARTECIPANDO A CONCORSI PUBBLICI:

– QUANDO POTRANNO RITORNARE A CASA???
– QUANDO POTRANNO RITORNARE A RIABBRACCIARE I LORO CARI???
– QUANDO POTRANNO RITORNARE NELLA LORO AMATA PUGLIA???

Mentre il resto delle Regioni del Sud Italia, dove i Sistemi Sanitari non sono così virtuosi come quelli del Centro – Nord, non potendosi permettere di bandire Concorsi Pubblici, emanano Avvisi di Mobilità Extraregionale, pubblicano le graduatorie ed integrano il personale con Infermieri precedentemente emigrati al Nord in cerca di lavoro (vedasi Campania e Sicilia), garantendo in questo modo il loro ritorno a casa; la Regione Puglia, con le sue scelte inspiegabili, ABBANDONA in ESILIO FORZATO i suoi Professionisti!

Che, prima di essere Professionisti, sono figli, fratelli, genitori!

Chiudiamo questo grido citando:

1. l’Art.97 della Costituzione: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”.
L’Avviso di Mobilità Compartimentale è una Procedura Concorsuale, poiché se così non fosse, non sarebbe stato Pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4^ Serie Speciale Concorsi.

l’Art.1 comma 1m del D.P.C.M. 8 marzo 2020: “sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d)”.

L’Avviso di Mobilità Compartimentale, in quanto atto a reclutare Personale Sanitario, è escluso dalla sospensione (doppia negazione), quindi, non solo deve essere portato a termine, ma nel nostro caso non crea assembramenti, poiché prevede la sola valutazione di titoli curriculari e di carriera.

Ricordando a tutti che, dietro 3500 persone, ci sono altrettante Tessere Sindacali, ma altrettante famiglie, e le elezioni sono alle porte!

Gli Infermieri Pugliesi della Mobilità ExtraRegionale in ESILIO FORZATO nel Centro-Nord Italia

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