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MAPO: Movimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati.

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Ecco il MAPO, ovvero la Movimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati. Quali rischi corrono gli operatori sanitari nella movimentazione manuale dei pazienti in ambito nosocomiale?

Il MAPO è un nuovo metodo elaborato al fine di analizzare il rischio cui gli operatori sanitari sono esposti a seguito della movimentazione manuale di pazienti in ambito ospedaliero.  La metodologia di valutazione MAPO e stata esposta nel 1996 dal gruppo di ricerca EPM (Ergononomia, postura e movimento della clinica del lavoro L. Devoto – Milano). esso prende in esame diversi fattori di rischio mediante la compilazione sistematica di opportune schede di rilevazione, che consentono di individuare il modo puntuale tutti gli aspetti di ogni singolo fattore di rischio.

Tali fattore di rischio comprendono:

  1. il carico assistenziale indotto dalla presenza di pazienti non autosufficienti;
  2. tipo e grado di disabilità motoria del paziente;
  3. caratteristiche strutturali dell’ambiente di lavoro e di degenza;
  4. attrezzature in dotazione;
  5. formazione degli operatori.

Secondo il tipico modello del semaforo, l’indice MAPO consente di individuare 3 livelli di rischio (e di azione):

  • Fascio di rischio verde; indice MAPO 0- 1,5; livello esposizione trascurabili.
  • Fascio di rischio gialla; indice MAPO > 1,5 -5; livello esposizione medio.
  • Fascio di rischio rossa: indice MAPO > 5; livello di esposizione elevato.

Il percorso logico di analisi del rischio risponde alle seguenti domande:

  • cosa o chi viene abitualmente movimentato (pazienti non autosufficienti);
  • cosa determina un aumento della frequenza di sollevamento o del sovraccarico biomeccanico sul richiede lombale? (n. di operatori sanitari presenti, assenza o inadeguatezza di spazi e arredi, specifico organizzazione del lavoro, carenza formativa);
  • cosa determina assunzione di posture incongrue.

Queste variabili, che definiscono il livello di rischio, vengono raccolte con una scheda di rilevazione la cui finalità è duplice:calcolare l’indice di rischio MAPO e fornire gli elementi descrittivi necessari alla predisposizione di un piano di bonifica,specifico per il reparto analizzato. Il processo di analisi si articola in due momenti: un colloquio con il referente di reparto e il sopralluogo.

La fase di screening, che avviene durante il colloquio, ha lo scopo di individuare un iniziale indice numerico corrispondente a un livello di esposizione ( nel caso del reparto di degenza) e un livello non numerico di rischio (nel caso dei servizi e del DH) per gli operatori esposti prima di procedere con la valutazione analitica.

Il sopralluogo ha lo scopo di verificare che l’ambiente, gli arredi e gi ausili siano idonei alle operazioni di movimentazione dei pz.

I parametri raccolti vengono poi confrontati con i valori di riferimento del metodo MAPO, inseriti nel software dedicato.

Le fasi valutative del metodo MAPO si possono cosi riassumere:

  • screening e individuazioni del rischio;
  • sopralluogo ambientale e verifica delle informazioni raccolte in fase di screening;
  • rielaborazione finale dei dati raccolti e definizione dell’indice/livello di rischio;
  • scelta delle misure di prevenzione;
  • verifica di efficacia delle misure di bonifica messe in atto.

Il livello finale per il reparto di degenza è identificato con un valore numerico. Il livello finale per i blocchi operatori e nei servizi è di tipo semiquantitativo in termini di livello di priorità di intervento:

  1. assente;
  2. trascurabile;
  3. medio;
  4. elevato.

La movimentazione dei carichi, in generale è trattata nel titolo VI del TULS (legge del n.81 del 2008).

Per movimentazioni manuale dei carichi si intendono le operazioni di trasporto o sostegno di un carico ad opera di uno o + lavoratori, comprese le azioni di sollevare,deporre,spingere,portare o spostare un carico che per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni economiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico in particolare lombosacrale.

Si definiscono patologie da sovraccarico meccanico quelle a carico delle strutture osteo-articolari, muscolo-tendinee e nervo-vascolare.

Dal punto di vista economico, le regole base per la corretta alimentazione del paziente sono:

  • utilizzare abbigliamento adeguato;
  • crearsi lo spazio adeguato;
  • valutare la collaborazione del paziente;
  • allargare la base di appoggio per conservare l’equilibrio;
  • flettere gli arti inferiori durante il sollevamento in modo da non usare la muscolatura della colonna, piegando il busto in avanti ma flettendo le gambe;
  • mantenere la zona lombare in lieve estensione (allineamento dei corpi vertebrali);
  • utilizzare arti inferiori e superiori al posto della schiena;
  • evitare i movimenti di rotazione ed inclinazione laterale;
  • tenere il peso più vicino al corpo;
  • utilizzare punti di presa specifici;
  • sfruttare il peso del proprio corpo;
  • sincronia tra gli operatori (quando il carico è eccessivo).

Un aiuto importante per prevenire rischi e patologie da movimentazioni dei carichi è dato dall’uso appropriato di ausili sanitari come sollevatori meccanici,carrozzine dotate di ruote posteriori grandi, ben frenabili, braccioli e poggiapiedi estraibili. tra gli ausili minori, che hanno lo scopo di diminuire lo stress meccanico sul rapide durante le operazioni di spostamento-sollevamento dei pazienti: teli ad alto scorrimento, il materiale a basso attrito, tavole a rullo, cinture economiche.

Dott.ssa Giulia De Francesco
Dott.ssa Giulia De Francesco
Infermiera, classe 1994. Vive a Imola e lavora presso l’AUSL Romagna (Faenza); studia a Bologna per conseguire la laurea magistrale. Laurea in infermieristica con Lode presso l'Università di Bologna, I sessione (ottobre 2016). Master in funzioni di coordinamento con Lode presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, I sessione (novembre 2018). Una pubblicazione scientifica sulla rivista italiana ANIPIO "Sperimentazione di una check-list per implementare un Bundle per la prevenzione delle batteriemie correlate a Catetere Venoso Centrale" (ottobre 2017). Ama leggere e camminare, non datele un microfono perché improvvisa un karaoke ovunque.
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