Barbara Mangiacavalli (FNOPI) lancia l’allarme in diretta al Congresso OPI di Foggia: “ci sono circa il 9% in meno di iscritti al CDL in Infermieristica, professione non più attrattiva per i più giovani”.
La presidente nazionale della Federazione degli Infermieri (FNOPI), Barbara Mangiacavalli, lancia l’allarme sulla perdita di attrattività per la professione infermieristica in Italia. Lo dimostra un -9% di iscritti ai test di preselezione al Corso di Laurea nell’annualità accademica 2022/2023.
Per l’esattezza il calo è del 9,2% su media nazionale:
- -13% al nord;
- -12% al centro;
- -3% al sud.
Nel centro-nord la professione non piace ai giovani (o ci sono meno meridionali disposti a trasferirsi nel settentrione).
DIRETTA VIDEO. Convegno su Direzione, Sviluppo e Ricerca, la Politica Infermieristica che vogliamo.
Un tonfo vero e proprio che viene in una fase quasi risolutiva della Pandemia Covid, durante cui gli Infermieri, assieme agli altri professionisti sanitari e socio-sanitari, si sono impegnati e si impegnano in prima linea per difendere spesso con armi impari il cittadino.
Tante le motivazioni che portano i giovani ad allontanarsi dalla professione:
- stipendi bassissimi;
- vincolo di esclusività;
- impossibilità di fare reale carriera dirigenziale o universitaria;
- formazione universitaria post-base spesso a numero chiuso (ad esempio solo il 3% ha la Laurea Magistrale, mentre i Master non vengono ancora considerati/valorizzati come dovrebbero);
- scarsa considerazione professionale rispetto ai Medici o ad altre figure professionali del campo sanitario.
Per invertire la tendenza occorre diventare una professione veramente infungibile, serve maggiori specializzazioni nei vari ambiti assistenziali e diventare unici nei settori ultra-specialistici. Insomma non solo ci devono chiamare “professionisti”, ma ci devo “sentire” tali.