E’ allarme Infermieri ed OSS nelle RSA. A rischio esistenza stessa delle case di riposo e ASP: “fateci assumere i profughi ucraini”.
Aziende di Riposo e Aziende Servizi alla Persona rischiano di chiudere i servizi legati alle Residenza Sanitarie Assistenziali (RSA) e a mandare a casa tantissimi anziani e inabili perché impossibile gestirli. E ciò per mancanza di Infermieri e Operatori Socio Sanitari (OSS).
Per ridurre le carenze si potrebbero assumere Infermieri e OSS provenienti dall’Ucraina in guerra, ma la burocrazia e il riconoscimento dei titoli non rendono le procedure così rapide. Ecco perché le strutture fanno appello ai Governi regionali e nazionale.
Accade un po’ in tutta Italia, ma la situazione è diventata gravissima in Trentino Alto Adige, dove alcune strutture potrebbero chiudere nei prossimi giorni. L’appello delle direzioni alla politica: “fateci assumere Infermieri e OSS reduci dalla guerra in Ucraina”.
E’ quanto emerso qualche giorno fa durante le audizioni in Quarta commissione dl Consiglio Provinciale di Trento presieduta da Claudio Cia (FdI), su un tema caldo: la drammatiche difficoltà che le associazioni del Terzo Settore incontrano nel reclutamento di figure professionali nel settore socio – sanitario, assistenziale e educativo. Un momento di confronto chiesto alla Quarta commissione dagli stessi esponenti di questo mondo. Il quadro uscito dall’audizione di questa mattina è allarmante perché la mancanza di personale nelle Rsa, infermieri e Oss, si aggrava di giorno in giorno al punto da mettere a rischio i servizi, come quelli della Rsa ospedaliera di Tione che, salvo soluzioni dell’ultima ora, giovedì saranno sospesi. Inoltre, secondo gli esponenti del Terzo settore intervenuti in mattinata, la situazione è appesantita dalle rigidità contenute nel regolamento e nel catalogo dei servizi.
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