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mercoledì, Ottobre 4, 2023
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L’Infermiere di “piombo” e il suo ruolo di “peso” in sala angiografica.

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Settore dell’Emergenza-Urgenza. Il ruolo dell’Infermiere, del TSRM e del Medico di “piombo” in sala angiografica.

Esiste una realtà che fa fronte alle numerose domande di prestazioni interventistiche in area di Emergenza-Urgenza. Servizi che svolgono attività di diagnostica ed interventistica cranio-cerebrale.

Dallo Stroke alle malformazioni artero-venose, all’aneurisma cerebrale, l’ambito interventistico neurovascolare vede in prima linea una realtà di “peso” per le complesse prestazioni assistenziali dirette a patologie tempo-dipendente, ove ogni secondo diviene prezioso.

L’Infermiere di sala angiografica e tutto il personale addetto (TSRM e Neuroradiologi Interventisti) devono schermarsi dai Raggi X con preposti DPI di Radioprotezione:

  • camice;
  • collare piombato;
  • occhiali di protezione.

Giammai questi pionieri di ieri avrebbero immaginato di bardare ulteriormente le loro armature di piombo con i DPI anti-Covid, per divenire eroi di oggi.

Il Covid non seleziona i pazienti, è una malattia che può generare altre patologie, tuttavia accade che chi è affetto da una determinata sindrome può contagiarsi da SARS-COVID19 ed il personale esposto alle radiazioni ionizzanti deve pertanto indossare l’idoneo equipaggiamento di protezione radiologica oltre ai DPI anti-covid, qualora il paziente fosse appunto positivo al virus.

Il personale di neuroradiologia interventistica dell’A.O.U. San Giovanni e Ruggi d’Aragona di Salerno, diretta dal Dir. Renato Saponiero, durante la preparazione del tavolo angiografico per eseguire una prestazione neurovascolare ad un paziente affetto da SARS COV-19.
Il personale di neuroradiologia interventistica dell’A.O.U. San Giovanni e Ruggi d’Aragona di Salerno, diretta dal Dir. Renato Saponiero, durante la preparazione del tavolo angiografico per eseguire una prestazione neurovascolare ad un paziente affetto da SARS COV-19.

Costretti a distrecarsi tra numerose e complesse procedure che richiedono tempestività ed alta concetrazione diviene estremamente faticoso a causa del peso dei primi e dell’ingombro dei secondi. Il rischio dunque, è duplice (biologico ed infettivo), la tensione è alta e la stima per questi professionisti che come il Covid non “selezionano”, è immensa.

Gina Zinno, Infermiera

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