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La radiazione di un “medico doc”. La vera storia di Barbara Balanzoni.

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La notizia risale a poco più di due settimane fa: l’anestesista dott.ssa Barbara Balanzoni, con un procedimento del 3 maggio u.s. è stata radiata dall’ordine dei medici di Venezia per i suoi «toni estremamente violenti ed aggressivi» con cui attualmente portava avanti le sue tesi no vax.

In realtà l’anestesista rianimatore (laurea magistrale in giurisprudenza) già dal 2019 si era fatta notare per un suo atteggiamento alquanto “deciso”. Analisi di quella che può essere considerata la sconfitta di un sistema.

Con un intervento del 05 dicembre 2019 [1], rivolgendosi al dr. Anelli, Presidente della FNOMCeO, la Balanzoni si inseriva in un dibattito cui alla nota delibera della Regione Veneto [2] con la quale, all’interno della più ampia “questione delle professioni sanitarie”, si voleva imprimere una svolta di pragmaticità, segnatamente nell’acquisizione delle c.d. “competenze avanzate” in applicazione del CCNL del comparto sanità. Dibattito certamente ancora attuale e peraltro non soltanto improntato ad una “cordialità di rito” tra gli scriventi Presidenti Beux ed Anelli, ma che faceva alfine venire al pettine nodi notevoli: da una parte una richiesta di effettiva valorizzazione delle professioni sanitarie per far fronte in modo più efficiente possibile ai mutati bisogni socio-sanitari della collettività, in una lettura “aggiornata” dell’art. 32 Cost. , ove la esortazione alla classe medica era di non assumere quelle che Luca Benci poi definì “battaglie di retroguardia” [3];

dall’altra la riflessione che tale emancipazione fosse sostanzialmente sostenibile a due condizioni: la prima, certamente persuasiva, che i percorsi formativi fossero uniformi, di livello universitario o con scuole riconosciute a livello nazionale; la seconda, ove però emergeva e tutt’ora emerge la questione delle competenze costantemente e sub lege cedute per delega – come il singolare caso dei TSRM su giustificazione ed ottimizzazione continui tutt’oggi ad evidenziare – che le prestazioni correlate alle competenze c.d. “avanzate” per le altre professioni non siano già assicurate dai medici.

In quella discussione la Balanzoni cadde proprio in un atteggiamento che fu definito dallo stesso Benci «da ignoranti del diritto» e da me medesimo commentato come «modalità dure e polemiche, tipiche dei “figli di facebook”» [4].

Alcuni oggi fanno giustamente notare come difficilmente, prima dell’epoca covid, gli ordini professionali dei medici procedessero alla radiazione – tutt’ora considerata una extrema ratio – anche a seguito di condanne in terzo grado di commissioni di reati anche molto gravi il cui culmine è stato certamente rappresentato dai casi della c.d. tristemente nota “Sanitopoli”; e di come (eccezion fatta per il caso “Venturi” [5]) diversi casi di radiazione siano occorsi dal 2020 ad oggi. Un interrogativo da Corte Suprema di Cassazione.

Ciò che invece qui possiamo tentare di risolvere è capire perché si sia arrivati a tanto e se questa vicenda – che va interpretata non come vittoria di qualcuno o di parte, ma come sconfitta di un sistema – può insegnarci qualcosa.

Nel mio medesimo richiamato intervento del 10/12/2019 già allertavo l’attenzione sul fatto che «Tali modalità di assai improbabili “salvatori del mondo”, dunque, non sono da trascurare o sottacere … » ed a quanto pare le stesse maniere sono state trasferite identicamente dalla professionista Balanzoni da un tema (questione delle professioni sanitarie) all’altro (antivaccinismo), forse anche progressivamente esacerbando i toni; non a caso il dispositivo sanzionatorio evidenzia l’agire di chi ha realizzato

«in maniera sistematica e violenta una campagna di aggressione verbale contro i colleghi, gli ospedali, il Ministero della Salute ed il suo Ministro, l’Ordine dei Medici ed il suo Presidente, la Federazione Nazionale ed il suo Presidente, il Presidente del Consiglio, etc … E più in generale, chiunque abbia in questi mesi lavorato per tentare di risolvere l’emergenza sanitaria che tutto il mondo si è trovato a dover combattere con gli stessi strumenti, primo fra tutti la vaccinazione di massa. Ha insultato senza alcun ritegno, usando frasi e parole volgari e scurrili.».

Non è importante quindi che la professionista in questione perorasse la causa del (sempre parafrasando il compianto Benci) «medico demansionato, immobile e cristallizzato nel novecento e che non ha capito il proprio ruolo» o quella dei no vax (per cui, peraltro al pari di ogni sanitario non in regola con le vaccinazioni, era stata già oggetto di sospensione dal suo medesimo ente associativo); è importante – certamente lo è stato ai fini del provvedimento sanzionatorio – che a tutt’oggi si sia del tutto persa di vista ed a tutti i livelli che le opportunità offerte dalla evoluzione dei sistemi informatici non devono costituire area sperimentale per imitare gli indecorosi, turpiloqui imbeccamenti dei c.d. “reality” e “talk show”, che ormai, anche in barba ai “parental control” hanno spopolato dalle trash tv e trash radio alla società nel suo insieme.

In particolare va evidenziata una contraddizione di fondo della Balanzoni, che da una parte – da medico – continui ad invocare il giuramento Ippocratico, ma dall’altra – da figlia di facebook – non ha ancora dismesso le medesime formule (non i contenuti del suo ragionare) che hanno condotto l’Ordine di Venezia a sanzionarla.

Se c’è un insegnamento fondamentale dell’invocato giuramento Ippocratico è quel già citato “Neminem laede, immo omnes; quantum potes, juva” di Schopenhaueriana memoria, su cui basare ogni nostro agire; potrebbe essere di universale validità … non soltanto per gli operatori sanitari.

La riammissione all’albo dei professionisti radiati è disciplinata dall’art. 57 del d. lgs. n. 139 del 2005, «se nel frattempo l’iscritto non sia incorso in altro illecito disciplinare ed abbia tenuto una condotta irreprensibile».

Da parte mia, ma non penso soltanto mia, un’unica esortazione:

Carissima dott.ssa Balanzoni, inizi subito e torni a bordo!

[1] LINK;

[2] Proposta n. 2276 / 2019;

[3] LINK;

[4] LINK;

[5] LINK.

Leggi anche:

Barbara Balanzoni radiata dall’Ordine dei Medici. Nota per le sue lotte no-vax e per il suo accanimento contro gli Infermieri.

Dott. Calogero Spada
Dott. Calogero Spada
Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (Bari, 1992), perfezionato in Neuroradiologia (Bari, 2001), Laureato Magistrale (Pavia, 2015), Master II liv. in Direzione e Management (Casamassima – BA, 2017) e di I liv. in Coordinamento (Castellanza – VA, 2011); dal 2017 guest blogger e web writer in sanità.
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