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martedì, Aprile 23, 2024
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La Pandemia Covid ha ridotto il numero di Medici e Infermieri effettivamente in attività. Lo dice l’Istat.

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Da una indagine Istat risulta che in Italia ci sono meno Medici e meno Infermieri effettivamente in attività. Eppure si pensava al contrario e ad un aumento dell’occupazione dovuto alla Pandemia Covid.

Probabilmente anche a causa delle tante morti registrate tra Medici e Infermieri durante la Pandemia Covid il numero di professionisti sanitari effettivamente in attività è diminuito drasticamente. E’ quanto emerge da una indagine Istat resa nota qualche giorno va dai colleghi di Italia Oggi.

Oltre 3200 Medici in meno, mentre si registra l’assenza dal lavoro di oltre 5600 Infermieri. I dati sono veramente allarmanti e dimostrano che c’è bisogno urgente di nuove assunzioni tra le due categorie.

Andiamo ad analizzare nello specifico cosa sta accadendo in Italia nel Sistema Sanitario pubblico e privato.

Dai dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) emerge che nel 2020, anno della Pandemia Covid, ci sono in circolazione:

  • 238.688 Medici (contro i 241.945 del 2019);
  • 362.061 Infermieri (contro i 367.484 del 2019).

A quanto ammonta il calo? Ecco:

  • 3257 Medici in meno (- 1777 Medici Specialisti; – 1480 Medici Generici);
  • 5623 Infermieri in meno.

A quanto pare è accaduto esattamente il contrario di quanto ci si poteva immaginare e si dimostra anche attraverso questo calo che la soglia di sopportazione fisica-psichica dei professionisti della salute è giunta ai minimi termini.

Medici e Infermieri hanno dovuto far fronte alla carenza di personale, mentre le pubbliche amministrazioni hanno continuato ad assumere nuovo personale semplicemente portandolo via dalle aziende private (case di riposo, RSA, RSSA, centri diurni, cliniche e via discorrendo).

Insomma la politica e i politici ci hanno raccontato solo fandonie. I dati Istat, debitamente secretati o comunque non resi volutamente noti, ora dimostrano che i Governi che si sono susseguiti durante la Pandemia non hanno fatto altro che blaterare frottole.

Il SSN si è retto su professionisti sanitari che hanno dovuto fare anche il lavoro degli altri, mentre i governanti continuavano a parlare di assunzioni di massa tra Medici e Infermieri. Probabilmente ci sono state, ma non sono risultate sufficienti a coprire le carenze di personale. Oggi siamo in profondo rosso e c’è l’urgente necessità di trovare una soluzione.

Ma cosa è accaduto in sintesi durante la Pandemia Covid? Ecco la nostra ricostruzione:

  • circa 400 morti di Covid tra Medici e Infermieri;
  • pensionamenti di massa con la quota 100;
  • assunzioni nel Servizio pubblico attraverso il “pescaggio” dalla strutture private;
  • assunzioni inferiori al fabbisogno reale di personale.

Insomma, i professionisti Medici e Infermieri sono stati presi in giro. I Governi Conte e Draghi conoscevano e conoscono bene questi dati e allora perché non sono mai intervenuti e perché il ministro della salute Roberto Speranza non lo ha mai comunicato alle camere e all’opinione pubblica? Forse perché sono semplicemente numeri che non si dovevano comunicare, per non inficiare quanto di buono realizzato contro la Pandemia. Ma vale anche il contrario, forse il non dire serviva semplicemente a coprire le tante pecche di una guerra impari che si è retta e si regge sulle spalle di colleghi (compreso chi scrive) che avevano e hanno a cuore la salute degli Italiani e degli stranieri in Italia.

Ora il ministro Speranza e il presidente Draghi devono dare delle risposte non solo a Medici e Infermieri, ma soprattutto agli Italiani, che meritano un SSN pubblico e privato degno di tale nome e non più sorretto su professionisti al limite del burnout e sotto stress continuo da oltre 1800 mesi.

Ovviamente il nostro appello va anche a FNOMCeO e FNOPI: che ne dite di prendere di petto la situazione, convocare anche i sindacati, le società scientifiche e le associazioni di categoria per trovare assieme una soluzione a questa carenza? O forse si ha paura di Draghi e Speranza e si preferisce ancora glissare?

Siamo convinti, per finire, che le Federazioni faranno sentire la loro voce, come fatto in passato, e che scenderanno in campo in difesa di tutti noi, prima che sia troppo tardi.

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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