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La morte improvvisa nello sport e il ruolo dell’Infermiere nell’educazione sanitaria degli sportivi.

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L’Infermiere ha un ruolo fondamentale nell’educazione sanitaria dello sportivo. Con una giusta conoscenza e preparazione dei rischi e pericoli si può evitare anche morti improvvise durante le competizioni.

La morte improvvisa da sport (di recente vi è stato l’arresto cardiaco del calciatore danese Eriksen, risoltosi fortunatamente con una pronta manovra di RCP, e la morte del capitano della Fiorentina Astori) è un evento raro legato nella maggioranza dei casi a malattie cardiache a decorso silente, che minano alla stabilità del cuore, e che, in presenza di uno o più fattori scatenanti, sono in grado di provocare un’aritmia mortale.

Tali malattie sono di difficile diagnosi ed inoltre disperse in un gran numero di soggetti sani che praticano attività sportive agonistiche e non agonistiche.

Gli sportivi più colpiti sono quelli di basso livello agonistico (80%), cioè dilettanti, partecipanti a tornei amatoriali, prevalentemente soggetti giovani ed in apparente buona salute. Ciò è dovuto a minori controlli e a minore accuratezza nei controlli medici.

Per questo motivo è opportuno educare i ragazzi di giovane età che praticano attività sportiva, agonistica e non, spesso inclini a trascurare ogni più elementare norma di prudenza e che conducono uno stile di vita non sano spesso associato a una dieta squilibrata e con l’abitudine al fumo. E’, altresì, importante che gli atleti segnalino la presenza di eventuali sintomi d’allarme (dolore al torace, affanno, palpitazioni, svenimenti o sincopi) o altri elementi come per esempio una familiarità per la morte improvvisa, che potrebbero permettere di programmare accertamenti più approfonditi, capaci in molti casi di evitare guai ben peggiori.

A tal fine possono rivelarsi utili interventi di promozione della salute nelle scuole attraverso l’insegnamento delle competenze per la vita (Life Skills).

La letteratura scientifica suggerisce come la scuola si trovi in una posizione chiave nella promozione della salute: infatti è proprio in questo contesto che i ragazzi ritrovano il gruppo dei pari e degli adulti con cui interagiscono più frequentemente e che, in funzione di ciò, rappresentano spesso i loro modelli educativi.

Gli interventi che essa può mettere in atto sono molteplici, tuttavia, per essere un valido supporto, la scuola ha bisogno di essere adeguatamente preparata e formata.

Obiettivo di questa tesi è quello di descrivere alcuni interventi utili alla promozione della salute sportiva nonché alla prevenzione della morte improvvisa nello sport.

A tal fine il lavoro è stato strutturato in quattro capitoli.

In un mio recente studio che verrà presentato a breve su www.assocarenews.it verrà illustrata una panoramica dei dati epidemiologici relativi al fenomeno della morte improvvisa nello sport. Verranno descritte le principali patologie che, se non diagnosticate in tempo utile, possono portare a tale evento ed, infine, vengono indicati quali interventi possono aiutare nella diagnosi precoce ed il ruolo della Medicina sportiva.

Successivamente si alla descrizione delle catena di sopravvivenza, delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e del defibrillatore, soffermandosi anche alle principali normative sottese a tali interventi.

Mentre più vanti sarà illustrato il progetto da attuare dal servizio di Medicina Sportiva della ASL in cui lavoro che prevede il coinvolgimento delle società sportive e scuole in una serie di attività finalizzate alla promozione di corretti stili di vita in ambito sportivo, nonché alla diagnosi precoce delle patologie che pongono l’atleta a rischio di morte improvviso.

Infine nel lavoro di cui sopra si riporteranno i risultati possibili relativi all’indagine che si vuol condurre nell’ambito del progetto che ha visto la realizzazione dello Sportello di Educazione alla salute sportiva il cui obiettivo sarà quello di valutare l’efficacia di un corso di formazione al BLS nelle classi 4^ e 5^ di alcune scuole superiori.

Leggi anche:

Eriksen potrebbe tornare a giocare.

Il capitano Astori morto per Arresto Cardiaco: com’è possibile?

Dott.ssa Erenia Nardino
Dott.ssa Erenia Nardinohttp://www.assocarenews.it
Infermiera e web-writer. Appassionata d'arte e di cultura, ha la passione per la scrittura e per la lettura.
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