Ci scrive Ivana Di Costanzo, Operatrice Socio Sanitaria: “Diamo agli OSS che lo vogliono la possibilità di riqualificarsi, senza che gli Infermieri ne abbiano a patire”.
Buongiorno Direttore,
per anni la scrivente ha lavorato come OSS presso strutture per anziani, dove il rapporto Infermieri/OSS era ed è di 1 a 10 per turno e per reparto.
Questo per spiegare quante volte l’Infermiere trovandosi in difficoltà nella somministrazione dei farmaci li lasciava sul tavolo, chiedendo all’oss di darli all’anziano.
Per non parlare delle innumerevoli volte che facendo medicazioni, chiedeva aiuto all’OSS. Certo eravamo costantemente obbligati a corsi di aggiornamenti nella gestione dell’anziano e molti di noi pur non avendo laurea in infermieristica, certamente avevano un diploma se non altra laurea e molti anni di lavoro.
Non capisco quindi l’alzata di scudi della classe infermieristica specialmente ospedaliera, dove per anni hanno lavorato a fianco dei cosiddetti “generici” che come bagaglio culturale avevano la 3 media ed un anno di corso, senza mai lamentarsi!
Oggi le cose sono cambiate, ovvio avrei condiviso l’esclusione dei generici in cambio di una figura di supporto agli infermieri, più “colta” e con maggiori “responsabilita” ad esempio 1 anno di corso oss dopo il diploma con specifiche “mansioni” riguardo alla cosiddetta assistenza di base del paziente o dell’anziano, comprese tutte quelle che un tempo erano affidate al “generico” senza che nessuno si scandalizzasse.
Diamo agli OSS che lo vogliono la possibilità di riqualificarsi, senza che gli Infermieri ne abbiano a patire conseguenze in caso di errori.
Grazie.
Ivana Di Costanzo, OSS
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