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giovedì, Marzo 28, 2024
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Infermieri pediatrici: siamo professionisti e vogliamo dignità.

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Gli infermieri pediatrici meritano dignità, considerazione e possibilità lavorative.

Continua la denuncia di Assocarenews.it per portare a coscienza di tutti le difficoltà dei giovani infermieri pediatrici italiani. Oggi raccontiamo brevemente le storie di Gianluca, Carla e Gaia, infermieri pediatrici e quindi, per molti, infermieri di serie B.

Per molti ma non per noi e neanche per i loro piccoli pazienti e le loro famiglie!

Il mio nome è Gianluca. Mi sono laureato nel 2016 con 109 alla Sun. Sono di Ischia. Dopo pochi giorni dalla laurea ho fatto del volontariato in un laboratorio analisi per continuare ad esercitarmi con i prelievi. Contemporaneamente ho fatto i colloqui per l’Inghilterra ed ero stato assunto a Cambridge, ma ho deciso di restare in Italia per poter combattere qui per la mia professione… e ad oggi me ne pento! Dopo circa 6 mesi dalla laurea ho avuto la possibilità di mettermi in contatto con una struttura di riabilitazione sull’isola che mi ha offerto di lavorare con loro facendo assistenza domiciliare sul territorio aprendo la partita iva. Questo mi permette di studiare e lavorare ma attualmente su circa 30 pazienti che mi sono stati affidati ho solo due pazienti pediatrici in assistenza. Certamente ho imparato tanto e sono cresciuto professionalmente, ma sono infermiere pediatrico e vorrei lavorare nel mio campo. Con questa esperienza lavorativa mi rendo sempre più conto che l’assistenza pediatrica è completamente diversa da quella della persona adulta e per lo stessa affermazione appena accennata è inaudibile che infermieri non pediatrici possino solo pensare ad avvicinarsi ad una TIN o NIDO o RIANIMAZIONE pediatrica.

Il mio nome è Carla e sono di Caserta… ovviamente infermiera pediatrica! Sono laureata da 7 anni e vivo da 5 anni in Germania con altre 27 infermiere pediatriche italiane! Insomma un bel numero se consideriamo solo per un piccolo ospedale… chissà quante c’è ne saranno in tutta la Germania mi chiedo! Non posso dire di stare male, questa nazione è bella, fanno valere la tua persona e la tua professione e la vita scorre tranquilla. Ma dopo tanti anni desidererei abbracciare tutti i giorni i miei cari ma l’Italia non me lo consente.

Mi chiamo Marta e sono un’infermiera pediatrica. Almeno credo di esserlo…! Sono laureata da 4 anni con massimo dei voti e sono di Napoli! Ebbene sì di Napoli! Città stupenda ma dalla quale siamo costretti a fuggire per mancanza di lavoro. Ovviamente non posso dire che al nord abbia trovato l’America però mi sono dovuta spostare per cercare di dare un senso economico e morale alla mia vita! Così da un anno mi sono trasferita a Milano… bellissima città ma anche qui l’infermiere pediatrico sembra essere ancora sconosciuta come figura. Vedere cliniche con reparti pediatrici che assumono SOLO infermieri non pediatrici è una sconfitta per me… però non mi arrendo prima o poi la luce splenderà per tutti….
Anche se spero al più presto possibile!

Il mio nome è Gaia e sono di Firenze. Sono un’infermiera pediatrica e amo molto il mio lavoro anche se lo stato non mi da il piacere di praticarlo. L’infermiere pediatrico è una figura competente e mira a garantire la qualità della salute dei BAMBINI cosa c’è di meglio?! Eppure siamo tutti a casa! Io dopo che conseguii la laurea nel 2011 e sono rimasta disoccupata fino al 2015 deciso di dare una svolta alla mia vita! E oggi mi trovo a Londra…fantastico! Insomma…. qui la vita è bellissima, l’infermiere pediatrico è riconosciuto con grande importanza e ti danno la possibilità di crescere sia economicamente che professionalmente… ma non è casa tua! Non hai la tua famiglia, i tuoi amici, insomma il mondo in cui ti sentivi protetta. Ringrazio i politici italiani perché mentre loro mangiano troppo noi per non morire di fame siamo costretti all’emigrazione.

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