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Family Centered Care: una rete fatta di fili speciali!

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Family Centered Care: un sistema di assistenza centrato sulla famiglia!

Entrando in un ospedale, le varie tipologie di realtà che si spiegano dinanzi ai nostri occhi sono molteplici e varie, ognuna specializzata in un determinato ambito, ad esempio esistono delle grandi realtà in cui i pazienti non raggiungono i 18 anni di età: vengono chiamati ospedali pediatrici.
Luoghi pieni di bambini o giovani adolescenti. Sono pazienti fragili, nella stessa intensità ma in modo completamente opposto rispetto ai pazienti anziani.

Nonostante sia facile per alcuni cadere in questo errore, non possono essere definiti “piccoli adulti” e di conseguenza non devono essere trattati come tali. Sono pazienti che richiedono un qualcosa in più, un’attenzione diversa, un’apertura maggiore di noi stessi. Pazienti che necessitano di una rete di appoggio.

Ma questa rete da chi è costituita?

Oltre che da un team multiprofessionale la rete di appoggio per pazienti pediatrici è costituita anche da alcuni fili particolari, più robusti ma al contempo fragili: i familiari. Integrati, intrecciati con il team per creare una rete più forte e personalizzata per ogni piccolo paziente. Tale approccio viene favorito tramite il concetto di Family-Centered Care (FCC).

Che cos’è la Family-Centered Care?

La FCC è un approccio terapeutico che prevede il coinvolgimento attivo della famiglia all’interno del lavoro del team al fine di poter assistere nel miglior modo il bambino/ragazzo. Questa ottica viene mantenuta all’interno di tutto il percorso, per ognuna delle sue fasi. Per poterla spiegare meglio è possibile definirla come una sorta di alleanza tra team di professionisti e famiglia per erogare al bambino/ragazzo la migliore assistenza possibile e fare fronte comune contro la patologia ed i bisogni, in particolar modo quelli psicologici.

Come nasce?

Fino a pochi anni fa, all’incirca prima degli anni ’50, si riteneva superflua la presenza dei genitori accanto al letto del figlio malato. Fu solo nel 1958 che si ebbe lo sviluppo del concetto positivo di “presenza materna” in un ospedale pediatrico. Fu infatti osservato il collegamento intrinseco tra benessere del bambino e benessere delle persone a lui circostanti: famiglia o comunità. Si può all’incirca associare a tale evento la nascita del concetto che si sarebbe poi evoluto nella più complessa e moderna filosofia assistenziale che oggi è alla base del “Family-Centered Care”.

Un concetto, una realtà ancora in evoluzione, che si amplia e si migliora ad ogni passo, in ogni attimo.

Su quali principi si basa?

La base su cui si fonda la FCC è la famiglia: anch’essa deve essere però al contempo assistita psicologicamente dal personale sanitario. Risulta infatti fondamentale all’interno dei processi assistenziali riconoscerne le emozioni che vengono vissute, le preoccupazioni percepite, le aspettative coltivate tramite uno stretto monitoraggio dedicato.

In ogni famiglia è possibile riconoscere dei punti deboli da colmare o rafforzare, ma anche dei punti di forza da valorizzare e incentivare. Ciò è possibile in quanto ad ogni livello assistenziale si promuove la collaborazione tra famiglia e professionisti nella cura e nella scelta di ogni decisione sanitaria. Viene incentivato un costante scambio bidirezionale, senza omissioni o distorsioni della realtà. Le famiglie dei piccoli pazienti sono inoltre incentivate a collaborare tra loro, scambiarsi informazioni o consigli utili, aiutarsi reciprocamente.

In fin dei conti tutti noi siamo delle singole entità, fragili se considerati uno ad uno, ma forti se uniti e intrecciati tra di noi. Tenendo sempre bene a mente che ogni bambino, piccolo o adulto, ha bisogno della sua famiglia vicino.

Dott.ssa Lorisa Katra
Dott.ssa Lorisa Katra
Infermiera AOU Careggi, Social Media Manager di AssoCareNews.it. Forte sostenitrice della relazione e della comunicazione. Curiosità, gentilezza e passione per il cambiamento sono miei punti cardine. Quando svesto la casacca non esiste dolce che non possa preparare.
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