Infermieri, pausa mensa: sentenza della Cassazione obbliga l’Azienda a pagare come straordinario. Storica svolta per i lavoratori che si vedranno riconoscere economicamente la pausa della mensa.
Uno straordinario retribuito in caso di soppressione della pausa mensa per gli infermieri. La Suprema Corte di Cassazione ha emesso ribadito con ordinanza numero 21325/2019 quella che era la sentenza in secondo grado, rigettando di fatto il ricorso dell’ASL.
I due lavoratori avevano intrapreso cause legali dopo la negazione dell’azienda al diritto alla mensa. In particolare era stata richiesto di “vedersi retribuire con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario il tempo pari a 15 minuti, che la Asl, una volta abolita la pausa pranzo e disposta in sostituzione l’attribuzione di buoni pasti da spendere presso terzi convenzionati, aveva preteso fosse recuperato senza retribuzione per ogni giorno di effettiva percezione del buono vedersi retribuire con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario il tempo pari a 15 minuti, che la Asl, una volta abolita la pausa pranzo e disposta in sostituzione l’attribuzione di buoni pasti da spendere presso terzi convenzionati, aveva preteso fosse recuperato senza retribuzione per ogni giorno di effettiva percezione del buono“.
Pertanto la decisione di sostituire il diritto alla pausa pranzo con rilascio di ticket e buoni pasto utilizzabili dopo il turno lavorativo, risulta illegittima e contestabile legalmente. Infermieri senza pausa mensa possono quindi richiedere lo straordinario o l’istituzione della pausa riconosciuta.