Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari: la pensione preoccupa. Varrà solo la metà dell’ultimo stipendio.
La pensione preoccupa Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari.
Se da un lato vi è una continua battaglia sui criteri di accesso all’età pensionistica e sul riconoscimento del lavoro usurante, dall’altra si apre una nuova situazione che non permette sonni tranquilli.
Si tratta della questione “assegno pensionistico”, ovvero di QUANTO varrà la pensione.
Secondo calcoli prospettici, la classe di lavoratori nati dal 1980 al 2000 riceverà un assegno pari al 65-50% dell’ultimo stipendio.
Neanche mille euro (oggi).
Con una fuoriuscita dal mondo del lavoro stimata dal 2045 (per i nati nel 1980) a salire, il conto è piuttosto svilente.
E’ impossibile sapere il valore degli stipendi nel 2045, ma il rapporto fra contributi versati e anni di servizio (contati come 41 circa), permette di stabilire il rapporto percentuale fra pensione mensile e stipendio.
Infermieri e Professionisti Sanitari.
Se si calcolasse con le cifre attuali e utilizzando la media netta nazionale di 1500 euro, si può stimare che il primo assegno pensionistico varrebbe dai 975 euro per i nati attorno al 1980 ai 750 euro per i millennials.
OSS.
Se si calcolasse con le cifre attuali e utilizzando la media netta nazionale di 1200 euro, si può stimare che il primo assegno pensionistico varrebbe dai 780 euro per i nati attorno al 1980 ai 600 euro per i millennials.
Una tragedia per le famiglie.
Non sapendo come sarà il potere di acquisto della nostra moneta dal 2045 in poi, è difficile stabilire quanto poco sia. Sicuramente però è una cifra che metterà in crisi le unità familiari.
Qualsiasi sia lo stipendio ed il tenore di vita, è infatti impensabile togliere dal 35% al 50% delle entrate da un momento all’altro.
Questa proiezione sta spingendo sempre più colleghi verso le forme di accantonamento pensionistico e addirittura alcune aziende hanno offerto a tutti i loro dipendenti di aderirvi.
