Infermieri, OSS e Medici stremati ma guai a limitare la libertà di divertirsi: l’epidemia vive realtà distinte e distanti.
Da un lato Infermieri, OSS e Medici stremati, dall’altra la gente che protesta se non può divertirsi e svagarsi.
La pandemia compie il suo secondo anno e buona parte della popolazione non è ancora riuscita a coordinare la propria vita alla situazione.
Senza parlare di coloro che ripudiano il fatto dell’esistenza del virus, anche tra le persone perfettamente consapevoli della situazione vi è una bella fetta che non rinuncia allo svago, allo sfizio e al divertimento.
Comportamenti che possono sembrare innocenti ma i casi di contagio di gruppo sono all’ordine del giorno e lo sanno bene i servizi di tracciamento delle asl.
C’è quindi una popolazione che vive attenendosi costantemente alle misure e una parte che si concede tante piccole evasioni.
Tanto utili psicologicamente quanto pericolose. E anche se nessuno vuol mettere in croce le attività di vita, nei reparti intanto si fatica a portare a fine il turno, stremati dopo anni di vita stravolta.
Le cene, le feste, i concorsi di moda e in generale tutta l’industria del divertimento sono intollerabili se visti da dentro una tuta di plastica.
Basterebbe un pò di equilibrio fra queste due realtà, forse non per risolvere la pandemia, ma almeno per non vivere due realtà distinte e distanti.