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Infermieri nominati Direttori Assistenziali in Lombardia? Solo se passerà Proposta di Legge Regionale.

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Con un apposito disegno di legge regionale gli Infermieri potrebbero essere nominati Direttori Assistenziali in Lombardia. Ecco di cosa si tratta.

In Lombardia gli Infermieri potrebbero essere nominati Direttori Assistenziali e affiancare i vertici delle Aziende sanitarie. Ciò è strettamente correlato all’approvazione del Disegno di Legge n. 231 del 29 giugno 2022 dal titolo “Valorizzazione delle figure dell’infermiere e delle professioni sanitarie”. A presentarla i Consiglieri Regionali Simona Tironi e Giulio Gallera. Il testo evidenzia “modifiche alla Legge Regionale 33/2009 – Testo unico delle Leggi regionali in materia di sanità”.

La proposta di legge due percorsi di valorizzazione; da una parte l’istituzione del Direttore assistenziale, che assicurerà un modello di governance efficace, appropriato e di elevata qualità nei percorsi di cura del paziente e dall’altra la deroga al rapporto di esclusività degli infermieri.

Come dicevamo è stata presentata presso la Regione Lombardia una Proposta di Legge che “(…) si pone come obiettivo di valorizzare le figure dell’infermiere e delle professioni sanitarie per l’apporto assistenziale globale che forniscono alle persone assistite attraverso la creazione di una Direzione specifica all’interno delle Direzioni Strategiche delle aziende sociosanitarie e degli IRCSS di Regione Lombardia. Tale esigenza organizzativa, manifestata già da diversi anni, è divenuta ancor più pressante considerato da un lato il forte rafforzamento della medicina territoriale attivata a livello nazionale nel periodo dell’emergenza Covid (introduzione della figura dell’infermiere di famiglia) e dall’altro la concreta realizzazione sul territorio delle case di comunità e degli ospedali di comunità e l’incremento dei progetti di telemedicina, resi oggi possibili e accelerati dalle risorse messe a disposizione dal PNRR.

Lo rende noto il SIDMI, ovvero la Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche, presieduta dall’Infermiere Dirigente Bruno Cavaliere.

La Direzione Assistenziale e delle professioni sanitarie costituirà l’elemento in grado di garantire la continuità del modello Ospedale-Territorio fino ad ora auspicata ma di fatto non del tutto attuata e di assicurare la governance dei percorsi assistenziali per la cronicità e le persone fragili secondo le migliori evidenze e nel rispetto degli standard regionali e nazionali e dei LEA. Ciò si potrà concretizzare attraverso un ruolo di partecipazione attiva del Direttore Assistenziale nella Direzione Strategica sviluppando una proattiva collaborazione con il Direttore Sanitario, il Direttore Socio Sanitario e il Direttore Amministrativo nella definizione e implementazione di modelli organizzativi innovativi e di soluzioni gestionali coerenti ed appropriate ai bisogni di salute delle persone, salvaguardandone la sicurezza e definendo delle strategie di governo delle Professioni sanitarie che rappresentano nella Regione l’85% circa del personale dipendente.

La Direzione Assistenziale e delle professioni sanitarie sarà in grado di creare modelli innovativi multidisciplinari tra i vari attori dell’organizzazione al fine di creare una “rete” per condividere le buone pratiche attraverso la promozione di processi integrati di assistenza alle persone e alle famiglie improntati all’appropriatezza, alla qualità e sicurezza dei servizi, alla attenzione ai costi di gestione e alla valorizzazione delle professionalità.

La complessità dei moderni servizi sanitari può essere affrontata attraverso la collaborazione dei diversi attori che interagiscono al loro interno; l’auspicata integrazione ospedale-territorio rappresenta un obiettivo ormai imprescindibile attraverso la costruzione e condivisione di scenari futuri in risposta alle necessità delle persone e al loro modificarsi.

La Direzione Assistenziale e delle professioni sanitarie ha la responsabilità̀ dell’assistenza non solo nelle strutture ospedaliere, ma anche nei contesti territoriali e domiciliari in un momento nel quale la presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini e l’educazione alla salute ricoprono un ruolo fondamentale nella promozione della salute proprio nell’ottica di “one health”, così come definita dal contesto regionale. Inserire le professioni infermieristiche a pieno titolo nella direzione strategica aziendale potrà rafforzare la governance dei processi organizzativi, garantendo una più compiuta visione d’insieme, capace di valorizzare tutte le professionalità presenti, generando una maggior capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini.

L’organizzazione proposta permette di organizzare le risorse assistenziali e tecniche e le loro potenzialità, a servizio dei bisogni assistenziali della popolazione. Si aggiunge una nuova opportunità per i cittadini e per i professionisti che per il loro mandato professionale sono i più vicini a dove nasce il bisogno assistenziale.

Le finalità della legge sono espresse riassuntivamente all’art. 1, mentre all’art. 2 viene istituita la Direzione Assistenziale individuandone modalità di nomina, struttura organizzativa e competenze.

Considerata infine, la nota situazione di carenza di personale infermieristico, al fine di valorizzare le figure dell’infermiere e delle professioni sanitarie, contestualmente ad azioni da implementare anche a livello nazionale per aumentare l’attrattività della professione infermieristica, all’art. 3 si prevede l’applicazione dell’art.1 comma 464 della Legge 30 Dicembre 2020 n° 178 che consente al personale infermieristico l’accesso a prestazioni aggiuntive oltre il normale orario di servizio anche per garantire l’implementazione dei nuovi servizi previsti dal PNRR e non solo per far fronte alle necessità vaccinali.

Per quanto attiene alla quantificazione economica, l’istituzione di Direzione Assistenziale e delle Professioni Sanitarie che affianchi nella Direzione Strategica il Direttore Sanitario, Amministrativo e Socio Sanitario, viene basata sul parametro attuale di retribuzione del Direttore Socio Sanitario che mediamente ammonta a 140.000 euro l’anno. Tale parametro viene moltiplicato per le strutture, 27 ASST e 4 IRCCS, di Regione Lombardia dove si andrà ad inserire la nuova Direzione, per un totale di 31 e conseguentemente un costo a regime di 4.340.000 euro su base annua“.

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