histats.com
giovedì, Marzo 28, 2024
HomeInfermieriInfermieri Militari e di Polizia: il futuro è già iniziato!Infermieri e Infermerie nelle missioni di pace: foto-reportage esclusivo!

Infermieri e Infermerie nelle missioni di pace: foto-reportage esclusivo!

Pubblicità

Ecco la storia di chi in missione ha spesso rischiato la vita e non vedeva l’ora di tornare a casa, per poi ripartire alla prima occasione.

I Militari Italiani sono da tempo impegnati in Iraq, Afghanistan, Nigeria, Tunisia, Mauritania, Benin, Libia, Libano, Kossowo, Bosnia, Albania, Gibuti ed altre “località infiammate” del Pianeta per operazioni internazionali di pace. Molti di loro lavorano in ambito sanitario e socio sanitario.

Sono Infermieri, Medici, Tecnici Sanitari, Tecnici Ortopedici, Tecnici di Radiologia Medica, Tecnici di Laboratorio e professionisti in altre discipline abbinate alle prime.

Tutti i giorni prestano la loro opera sul fronte per garantire la sicurezza ai militari e ai civili e per impedire attacchi in punti strategici, come può essere per esempio la Diga di Mosul in Iraq o altre strutture pubbliche in Paesi dove continuano le sommosse di gruppi pseudo-rivoluzionari o estremisti.

Tutte le operazioni di pace finanziate dal Governo e coordinate dalla Nato o dall’Onu sono caratterizzate dalla presenza di cosiddette Infermierie Militari, luighi di diagnosi, cura e assistenza riservate non solo agli addetti ai lavori, ma anche alla popolazione civile. Sono utilizzate per soccorrere i militari feriti e per dare aiuto ai civili in caso di epidemie, carestie, malnutrizione, patologie varie, incidenti, vaccinazioni, ferimenti e via discorrendo.

Infermieri e Medici militari impegnati in un'azione di soccorso sul campo.

Infermieri e Medici militari impegnati in un’azione di soccorso sul campo.

Tutte le strutture sono organizzate (in base ai casi) con mezzi di soccorso avanzati, dotati praticamente di tutto e con Infermieri e Medici preparati ad intervenire ad ogni evenienza, anche in caso di attacchi, guerriglie e vere e proprie guerre in atto. Tra i mezzi speciali in dotazione vi solo elicotteri, ambulanze corazzate, arei per trasporti in emergenza per percorsi internazionali ed intercontinentali. A questi vanno aggiunti ospedali da campo, attrezzature diagnostiche avanzate, presidi medicali di nuova generazione, sale operatorie ultra-sofisticate.

In esclusiva per il quotidiano sanitario AssoCareNews.it siamo in grado di pubblicare alcune foto di tali mezzi, forniteci da Andrea (nome in codice), Infermiere dell’Esercito Italiano impegnato in varie operazioni di pace e di guerra.

Lo avevamo già intervistato per un altro quotidiano sanitario. Oggi gli abbiamo proposto le stesse domande, vediamo cosa ci ha risposto.

Come mai hai scelto di fare l’Infermiere Militare?

Quando nasci nel profondo Sud dello Stivale e ti fanno nascere in un piccolo comune con pochi abitati non hai molte strade davanti a te. A 18 anni ho deciso di lasciare la mia terra per arruolarmi nell’Esercito Italiano. Non è stato facile, sono entrato prima come volontario, poi grazie ad un concorso sono riuscito a diventare effettivo. Ho studiato tanto per diventare Infermiere e credo profondamente che questa sia la professione più bella del mondo. La apprezzi di più quando sei sugli scenari di guerra, quelli reali, non quelli visti nei film americani. L’Infermieristica è una scienza stupenda, anche se spesso non perfetta e forse per questo poco riconosciuta nell’ambito civile. Nel settore militare è tutt’altra cosa. Si potrebbe migliorare anche nell’Esercito con riconoscimenti di ruolo e di natura economica, ma per ora sono soddisfatto e sono contento della mia scelta. 

Come è organizzata l’Infermeria in ambito militare e nello specifico in una missione di pace?

Si tratta du classiche Infermerie Militari, adatte agli addetti ai lavoro, ma capaci di dare assistenza anche ai civili. Possono essere fisse e mobili. Al loro interno solitamente ci sono due Medici e tre Infermieri Militari. Tanto dipende dagli accessi e dalle situazioni di emergenza. L’Infermeria è disposta sempre alla stessa maniera: sala operatoria sempre aperta 24 ore su 24; farmacia; armadi per medicazioni avanzate spesso non reperibili in ambito civile; cateteri venosi e vescicali di tutti i tipi; disinfettanti; kit per accessi venosi periferici o centrali, per la sutura e il tamponamento in emergenza-urgenza; kit per il trasporto dei traumatizzati e dei poli-traumatizzati; postazioni per il ricovero in urgenza; monitor di ogni tipo e via discorrendo.

Come sono le ambulanze militari?

Sono organizzate meglio di quelle civili. Sono mezzi blindati capaci di resistere agli attacchi più violenti. Dobbiamo garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori del soccorso e abbiamo procedure specifiche per ogni tipo di situazione. Mi è capitato, per esempio, di dover affrontare tiri di mortaio e cecchini situati in zone strategiche in una città bombardata. E’ stato difficile divincolarsi da loro, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Sull’ambulanza ci sono tutti i presidi necessatiper interventi in emergenza-urgenza e un autista bene preparato ad affrontare ogni tipo di tragitto e situazione.

Fornite assistenza anche ai civili?

Non mi era mai capitato fino a qualche mese fa quando siamo stati chiamati per soccorrere civili dopo l’esplosione di un’auto-bomba. Ovvio che forniamo assistenza a tutti, soprattutto quando la parte dell’assistenza civile è carente o inesistente.

Ringraziamo Andrea per la chiacchierata e per averci fornito le foto che qui appresso pubblichiamo. Buona visione!

Un'ambulanza militare. Non possiamo svelarvi per ovvie ragioni di segretezza in quale campo di pace ci troviamo.
Un’ambulanza militare. Non possiamo svelarvi per ovvie ragioni di segretezza in quale campo di pace ci troviamo.
Un'ambulanza militare. Non possiamo svelarvi per ovvie ragioni di segretezza in quale campo di pace ci troviamo.
Un’ambulanza militare. Non possiamo svelarvi per ovvie ragioni di segretezza in quale campo di pace ci troviamo.
Interno di un'ambulanza militare. Non possiamo svelarvi per ovvie ragioni di segretezza in quale campo di pace ci troviamo.
Interno di un’ambulanza militare. Non possiamo svelarvi per ovvie ragioni di segretezza in quale campo di pace ci troviamo.
Un defibrillatore portatile: pronto per ogni evenienza sul campo.
Un defibrillatore portatile: pronto per ogni evenienza sul campo.
Elicotteri pronti per il soccorso lampo!
Elicotteri pronti per il soccorso lampo!
Elicotteri pronti per il soccorso lampo!
Elicotteri pronti per il soccorso lampo!

Se siete Infermieri Militari e volete raccontare la vostra storia di vita e professionale contattateci via mail all’indirizzo: redazione@assocarenews.it.

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
RELATED ARTICLES

Novità

© 2023-2024 Tutti i diritti sono riservati ad AUSER APS - San Marco in Lamis - Tra sanità, servizi socio sanitari e recupero della memoria - D'intesa con AssoCareINFormazione.it.

© 2023-2024 ACN | Assocarenews.it

Quotidiano Sanitario Nazionale – In attesa di registrazione al Tribunale di Foggia.

Direttore: Angelo “Riky” Del Vecchio – Vice-Direttore: Marco Tapinassi

Incaricati di Redazione: Andrea Ruscitto, Lorisa Katra, Luigi Ciavarella, Antonio Del Vecchio, Francesca Ricci, Arturo AI.

Per contatti: WhatsApp > 3474376756Scrivici

Per contatti: Cell. > 3489869425PEC

Redazione Centrale: AUSER APS - Via Amendola n. 77 - San Marco in Lamis (FG) – Codice Fiscale: 91022150394