Infermieri pronti a scendere in piazza per i propri diritti: l’Italia Infermieristica è pronta per il proprio Risorgimento.
Infermieri e Infermieri Pediatrici italiani pronti a prendersi tutto quello che è loro e che da decenni gli viene negato.
Negli ultimi giorni sui social networks si sta organizzando un vero e proprio Risorgimento professionale, animato dalle recenti offese alla professione.
Dal D.M. 82/2020 alle mancate promesse di Regioni e Governo, dal rinnovo contrattuale pubblico vergognoso alla querelle della contrattazione per il privato.
Senza contare le mille ingiustizie che localmente vivono i colleghi che si affacciano al mondo concorsuale e alle mobilità/cambi alla pari.
La faccenda Coronavirus, che ci ha visto essere un’eroica carne da macello, ha inasprito la già precaria situazione e nessuna mancetta potrà ripagare i contagiati o, a maggior ragione, i morti.
Qui la storia deve cambiare, bisogna risorgere ed è per questo che per una volta i social networks stanno realmente creando una sana rete di persone che vogliono protestare tutte insieme.
Flash mob, manifestazioni, campagne social: è il momento di agire per non soccombere e gli Infermieri italiani lo sanno bene. Non a caso l’adesione a questi gruppi è forte ed ha riunito già migliaia e migliaia di persone.
Ma non è tempo di nuovi Cavour o Garibaldi e su questo sono molto chiari i vari organizzatori di queste iniziative. C’è bisogno di un pensiero apolitico, collettivo e asindacale.
Asindacale, non contro i sindacati come qualcuno prova a mal informare.
Chiunque voglia difendere gli infermieri ed infermieri pediatrici e le loro richieste, è ben accetto. Con la promessa che nessuna bandiera dovrà essere issata, sennò finiremmo a dividerci in fazioni.
Come è andata a finire le altre volte che qualcosa si è mosso.