histats.com
sabato, Aprile 20, 2024
HomeInfermieriInfermieri, giunta l'ennesima pacca sulla spalla?

Infermieri, giunta l’ennesima pacca sulla spalla?

Pubblicità

Infermieri, la politica e chi ci dirige ha imparato troppo poco dalla Pandemia Covid. E poi l’ennesima pacca sulla spalla.

Spettabile redazione di AssoCareNews.it,

sono Massimiliano Gentili, infermiere da circa 15 anni. La parata del 2 giugno scorso ci ha visto sfilare per la prima volta assieme alle forze armate. Già, perché anche noi sanitari, con Infermieri e medici in prima linea, abbiamo affrontato una guerra senza armi, contro un nemico invisibile! Tutto bello, commovente, vanto e orgoglio di una intera nazione!

Ma cosa è cambiato da due anni ad oggi?

Il Papa, pochi giorni fa, durante l’udienza ai membri della Confederazione Federsanità, ha ammonito i presenti affermando che i tagli alla sanità sono un oltraggio all’umanità. Aggiungendo che la pandemia ci ha insegnato che il “si salvi chi può” si traduce rapidamente nel “tutti contro tutti”, allargando la forbice delle disuguaglianze e aumentando la conflittualità. Occorre invece lavorare perché tutti abbiano accesso alle cure, perché il sistema sanitario sia sostenuto e promosso, e perché continui ad essere gratuito.

Mi domando, questa sfilata non sarà l’ennesima pacca sulla spalla?

• Da parte delle ISTITUZIONI, che ormai non possono più far finta di non riconoscere il valore degli infermieri, soprattutto dopo questa pandemia che ci ha visti affrontarla a “mani nude” senza DPI idonei, per lo più nei primi mesi, con coraggio e senza mai tirarci indietro (non lo dimenticheremo mai!), a differenza delle autorità istituzionali che ancor oggi si ostinano a far finta di niente e a non concedere l’applicazione della legge nei nostri confronti permettendo e di fatto tacendo sull’inquadramento e comparto sbagliati, che non riguardano minimamente la nostra professione. La conseguenza è che ad oggi, siamo fanalino di coda con le retribuzioni più basse d’Europa e del mondo, una lacuna giuridica tutta italiana!

Come se non bastasse questa pandemia pare non abbia insegnato nulla! Nonostante tutto, ad oggi, le istituzioni non hanno fatto nulla di congruo al di là di ringraziare, perché si continua a tagliare e a non erogare fondi giusti e sufficienti per la sanità.

Stiamo vedendo sfuggire di fatto, anche l’ultimo treno del PNRR per noi infermieri. Altro che Case di comunità, Ospedale di comunità, Cure domiciliari/Adi (Assistenza Domiciliare Integrata), infermieri di famiglia e di comunità, gestiti da soli infermieri, come promesso!

Nei fatti è solo una chimera, perché tali realtà potranno esistere solo se alle dipendenze e dirigenze della casta medica, altro che “autonomia infermieristica”!

Dimenticando che il giuslavorista inquadra l’infermiere, nel profilo meramente intellettuale e culturale, prevalente rispetto a quello manuale (art. 2229-2238 del Codice Civile); sottolineando che esso ha discrezionalità, autonomia ed insostituibilità nell’esecuzione delle prestazioni assistenziali infermieristiche alla stessa stregua, pur se con competenze e campo di azione diverso, rispetto a quelle di altre professioni sanitarie storicamente riconosciute.

Quindi per legge gli infermieri NON SONO dei subalterni o alle dipendenze del medico, o peggio etichettati come paramedici (tale figura non esiste qui in Italia, di fatto tale termine ha una accezione a voler sottolineare la subalternità o la dipendenza nei confronti dei medici!), MA ALLA PARI!

Mentre il medico CURA, l’infermiere SI PRENDE CURA, ognuno con i propri PROTOCOLLI e con le proprie PROCEDURE, per il bene del malato!

Si sta perdendo di vista un punto essenziale ovvero, senza SALUTE NON C’È FUTURO per nessuno!

• Da parte dei SINDACATI più noti e prestigiosi come la triade, che hanno sempre nutrito interesse verso gli infermieri, aiutandoli come potevano. Ultimamente però sembra come se stessero man mano allontanandosi da noi, dalle nostre proposte, dai nostri malesseri quotidiani, (dimenticando che siamo 465.000), restando tiepidi alle nostre richieste, o facendo ben poco. Sembra che non abbiano più risolutezza o voglia di difendere i nostri interessi. Lo denota ad esempio, l’episodio del rinnovo contrattuale nel comparto sanità privata accaduto pochi anni fa. Dopo ben 14 anni di attesa estenuante e spasmodica, gli infermieri si sono visti decurtati degli arretrati, di fatto vedendo solo un aumento di 156€ al mese, svilendo ancor più, uno stipendio già paragonabile a 30 anni fa!

Chi ha provato a ribellarsi, mettendo in evidenza questo obbrobrio, è stato messo a tacere ed etichettato come demagogo e populista! (non lo dimenticheremo mai!)

• Da parte della FNOPI, alla quale spetta di VIGILARE alla conservazione del DECORO e DELL’INDIPENDENZA delle professioni rappresentate!

Una domanda pongo, al di là che l’OPI, (e in generale la FNOPI) non è un sindacato, cosa c’è di DECOROSO nel DEMANSIONAMENTO? E quindi nella sostituzione della nostra professione e professionalità, da parte di OSSS, vedi il caso Veneto con Zaia che ancora ci sta provando, a quanto pare riuscendovi! (1)

Dimenticando che INFERMIERI ed OSS /OSSS sono figure distanti anni luce l’uno dall’altra! (Vedi mio recente articolo La differenza tra Infermiere e OSS? Semplice, il primo è inquadrato come impiegato, il secondo come operaio. – AssoCareNews.it – Quotidiano Sanitario Nazionale).

Lo ripeto per chi ancora non lo avesse ben chiaro in mente, gli INFERMIERI vantano di una carriera ACCADEMICO/UNIVERSITARIA di ben 10 ANNI, di fatto uno dei corsi universitari più lunghi di sempre! Ponendo gli INFERMIERI/DOTTORI, in area sanitaria!

Gli OSS/OSSS vantano di un corso di un anno (presto sarà portato a 2 anni), per ottenere un attestato, ponendoli nell’area tecnica! Senza dimenticare che gli INFERMIERI hanno RESPONSABILITÀ civile e penale alla stregua dei medici!
Solo questo basterebbe a scoraggiare qualsiasi “contaminazione e/o sconfinamento” di ruoli in ambito sanitario/assistenziale! Invece di assumere più infermieri (ne mancano ad oggi ben oltre 70.000) e OSS, si tende a valorizzare la figura dell’emergente OSSS, sminuendo quella dell’attuale OSS, imbarazzante!

Tutto ciò servirebbe, a detta loro, a ridurre i costi per i nosocomi pubblici e privati, RSA, e in generale per il SSN!

Ma ragioniamoci un po’ su! Può essere vero tutto ciò?

Stiamo dimenticando un particolare di non poco rilievo! Essendo inquadrati allo stesso modo (impiegati/operai!) OSS ed INFERMIERI percepiscono circa lo stesso stipendio, o di poco differente per mansioni nettamente differenti l’uno dall’altro!

Immaginiamo che con l’avvento dell’OSSS, (inquadrabile al di sopra l’OSS ma al di sotto l’infermiere), si andrebbe sempre di più assottigliare tale gap, di fatto portando gli stipendi tra INFERMIERI ed OSSS quasi sovrapponibili!

Quindi mi domando, DOVE STA IL TANTO DECANTATO RISPARMIO CHE CI VOGLIONO FAR INTENDERE?

Di qui, è evidente ed imbarazzante la malizia di voler sminuire, a tutti i costi, la figura BASILARE della assistenza INFERMIERISTICA, mettendo a rischio l’integrità dei pazienti, non garantendo loro assistenza e prestazioni di qualità, chissà poi per quale losco piano!

Per giunta gli OSS/OSSS vengono considerati, per legge, subalterni nei confronti degli infermieri!

Mi chiedo, alla luce di ciò, come si fa ad accettare una cosa del genere?

Dov’è poi la tanto decantata INDIPENDENZA della PROFESSIONE se per qualsiasi azione da intraprendere, anche infermieristica, bisogna comunque avvertire il medico (che cura, NON SI PRENDE CURA!), infischiandosene della legge, mentre i nostri colleghi europei non hanno questa peculiarità tutta italiana e sono anche prescrittori di farmaci!!! Dov’è questa VIGILANZA?

Ora mi rivolgo a TUTTI NOI INFERMIERI troppo spesso non in grado di essere coesi, per tanti motivi. Scoraggiamento, mancanza di credibilità nelle istituzioni e di chi dovrebbe vigilare alla nostra dignità lavorativa, incapaci di reagire, per averle tentate tutte e non aver raggiunto risultati. O forse perché ancora c’è chi pensa che sia giusto che un infermiere debba fare igiene o quant’altro! O non trova nulla di strano essere alle dipendenze di un medico e di chiunque altro, credendo che agendo così, ci si possa nascondere dietro un dito, ignorando, secondo la legge, che si ha comunque responsabilità civile e penale, nonostante chi possa pensare il contrario, avendo una visione arcaica e retrograda della figura infermieristica! Se fosse davvero cosi, tutto questo modo di pensare, non può essere considerato un attenuante, bensì un aggravante, perché si ignorano leggi vigenti che sono dalla nostra parte! Quand’è che cominciamo ad essere più coesi per i nostri interessi e a smetterla di curare il “proprio orticello”, standosene in reparti di “élite”, credendo che ciò non gli riguardi, rispetto ad un collega demansionato in una RSA, un reparto e che lotta per i suoi diritti! Se questo è il modo di pensare, denoterebbe molta stoltezza! Ciò riguarda tutti noi, pubblico, privato, autonomo da nord a sud! Ci deve essere una lotta ad unisono per il vero riconoscimento della categoria infermieristica rispetto alle altre!

Svegliamoci che addormentati già lo siamo, fino a che saremo in tempo per poterlo fare…!

Intanto, mentre noi dormiamo, le altre categorie stanno curando i propri interessi GIUSTAMENTE!!!

(1) Nel frattempo in questi giorni, il Veneto ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale la delibera della Giunta regionale, a cura dell’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin, che vara il nuovo percorso di “Formazione complementare in assistenza sanitaria dell’Operatore Socio Sanitario”, al centro di numerose polemiche, dopo il “semaforo rosso” del TAR e del Consiglio di Stato, infatti, il Veneto aveva provato di nuovo a stabilire un percorso di formazione complementare degli Oss, nonostante le sentenze sfavorevoli la delibera per risolvere il problema della carenza di infermieri, ma stavolta sembra essere realtà!

Se un giorno nella vostra regione una assessora o un assessore alla sanità dovesse proporre a suon di delibere la promozione “dell’infermiere prescrittore” di ricette (figura già esistente in Europa e nel mondo) o magari infermiere di famiglia come sostituto del medico di base, come la prenderebbe la casta medica?

Come la stiamo prendendo noi? Ovvero passivamente, stando in silenzio di fronte a tutto ciò? Pensando che ci sono degli organi di tutela preposti, che agiscono a nostro vantaggio?

Secondo me una mera illusione!

Difatti è di ieri la polemica verso l’assessora al welfare della Lombardia Letizia Moratti che intende effettuare una sperimentazione in alcune Asst ove gli infermieri saranno impiegati come supplenti per sopperire alla carenza dei medici di base!

Un fatto che trova la piena opposizione/indignazione della Federazione italiana medici di medicina generale: “Parole irrispettose nei confronti dei medici e del loro lavoro, ma anche verso gli infermieri. Come se questi ultimi fossero dei “piccoli medici” e non avessero una PROFESSIONALITÀ DISTINTA ED AUTONOMA!

È bastato poco per far ammettere FINALMENTE anche ai medici che gli infermieri hanno una loro professionalità distinta ed autonoma e non alle loro dipendenze!!!

Rifletteteci, cari colleghi, perché nel frattempo, stiamo vedendo sempre più stringere il nostro campo di azione e le nostre competenze, con sconfinamenti imbarazzanti!

Vogliamo attendere una regressione della nostra professione tornando per sempre relegati al ruolo di subalterni, infischiandovene delle leggi attuali?

Vogliamo veramente tornare a prima del 1985 alle dipendenze del medico relegandoci al ruolo di subalterno? Ricordo che (per ora) la legge lo vieta, riconoscendo all’infermiere l’indipendenza lavorativa e il pieno potere decisionale ed indipendente da figure che fanno parte dell’equipe sanitaria!

Cosa bisogna attendere per svegliarci e far tuonare ad unisono la nostra voce di ben 465.000 infermieri, ovvero la maggioranza di tutto il S.S.N.?

Bisogna agire tutti assieme! È improcrastinabile un’ azione mirata all’uscita fuori dal comparto e il giusto inquadramento come QUADRI!

Massimo Gentili, Infermiere

Leggi anche:

La differenza tra Infermiere e OSS? Semplice, il primo è inquadrato come impiegato, il secondo come operaio.

RELATED ARTICLES

1 commento

Comments are closed.

Novità

© 2023-2024 Tutti i diritti sono riservati ad AUSER APS - San Marco in Lamis - Tra sanità, servizi socio sanitari e recupero della memoria - D'intesa con AssoCareINFormazione.it.

© 2023-2024 ACN | Assocarenews.it

Quotidiano Sanitario Nazionale – In attesa di registrazione al Tribunale di Foggia.

Direttore: Angelo “Riky” Del Vecchio – Vice-Direttore: Marco Tapinassi

Incaricati di Redazione: Andrea Ruscitto, Lorisa Katra, Luigi Ciavarella, Antonio Del Vecchio, Francesca Ricci, Arturo AI.

Per contatti: WhatsApp > 3474376756Scrivici

Per contatti: Cell. > 3489869425PEC

Redazione Centrale: AUSER APS - Via Amendola n. 77 - San Marco in Lamis (FG) – Codice Fiscale: 91022150394