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giovedì, Marzo 28, 2024
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Aggressioni e infermieri e OSS: siamo carne da macello.

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Infermieri e OSS aggrediti: la violenza imperversa nei luoghi di cura ma nonostante gli appelli la politica ci dimentica troppo spesso.

La cronaca sanitaria ormai presenta quasi ogni giorno storie di aggressioni verso il personale sanitario.

La violenza fisica è arrivata ad essere così comune che la violenza verbale viene a malapena calcolata. Le offese diventano quasi ordinarie sebbene in molti continuino, giustamente, a segnalarle.

Fatti e testimonianze raccontano di pugni, schiaffi, sputi, spinte.

Ma anche coltelli, sedie, aste flebo e, di tanto in tanto, qualche pistola.

Ma è possibile lavorare in queste condizioni?

Le istituzioni professionali sono ormai anni che si adoperano in ogni modo per contrastare il fenomeno.

Federazione dei Medici (FNOMCEO), Federazione Infermieri (FNOPI), Federazione Ostetriche (FNOPO). Ordini provinciali e coordinamenti regionali, associazioni e sindacati. Tutti in un fronte comune per sensibilizzare la popolazione, per parlare con aziende e politica per cercare soluzioni.

Ciò nonostante, la Politica sembra non ascoltare o non impegnarsi abbastanza. Il problema è complesso e la risoluzione sarà anch’essa molto complessa, nessuno lo mette in dubbio.

Ma quanti lividi dobbiamo portarci a casa ancora?

Lavorare in un Pronto Soccorso o su di una Ambulanza è diventato impossibile: tra poco inseriremo i paradenti nei DPI?

Nei reparti poi accade di tutto. Stessa cosa gli ambulatori e il domiciliare. Ovunque insomma. Ovunque non si risolva magicamente e subito i problemi di chiunque si affacci al servizio.

C’è un problema culturale evidente.
E se è vero che il cambiamento culturale risulta essere un processo lento, che almeno si inizi con contromisure che possano reprimere i comportamenti violenti.

Perchè la sensazione è che l’asticella si alzi sempre di più. Ma nessuno di noi ha intenzione di essere carne da macello. Di aspettare di leggere di un collega ucciso.

Il nostro lavoro è prenderci cura delle persone: come possiamo farlo se piano piano ne stiamo sempre più avendo paura?

Le proposte sono tante: telecamere, leggi, guardie giurate.

Facciano cosa vogliano ma che portino, finalmente, dei risultati.

Perchè veramente non ne possiamo più. E nemmeno chi è a casa ad attenderci.

Dott. Marco Tapinassi
Dott. Marco Tapinassi
Vice-Direttore e Giornalista iscritto all'albo. Collaboro con diverse testate e quotidiani online ed ho all'attivo oltre 5000 articoli pubblicati. Studio la lingua albanese, sono un divoratore di serie tv e amo il cinema. Non perdo nemmeno un tè con il mio bianconiglio.
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