Il Coordinamento Nazionale Caposala e Coordinatori Infermieristici scende in campo per dire no al pre-accordo contrattuale del Comparto Sanità. L’associazione chiede apertamente alla triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil) e al sindacato minore FSI di ritirare le firme e di ripensare ad un documento che soddisfi appieno le richieste degli Infermieri, dei Coordinatori e perché no della Dirigenza.
Il Coordinamento scende in campo con una missiva inviata agli organi di informazione e alle massime istituzioni pubbliche interessate direttamente o indirettamente dal Contratto.
“Il nuovo contratto, per fortuna ancora in fase di pre-accordo, è deleterio per i Coordinatori Infermieristici e per i Caposala – spiega nella sua lettera la presidente nazionale Maria Gabriella De Togni – facciamo appello alle istituzioni in indirizzo perché intervengano per ridurre il danno provocato rivedendo le disposizioni contrattuali inique aggravate anche da probabili errori materiali di testo (vedesi documento allegato qui in alto – ndr).”
“Siamo esterrefatti per ciò che è stato siglato nel recente contratto della Sanità inerente i coordinatori – aggiunge De Togni – non si capisce perché si è voluto distruggere un ruolo professionale, punto di riferimento dell’organizzazione assistenziale da quando si è iniziato a dare una organizzazione alla sanità, in quanto il coordinamento consiste in quel ruolo intermedio indispensabile alle aziende sanitarie perchè rappresenta il trait d’union tra la direzione aziendale, la parte operativa e coloro che usufruiscono delle prestazioni assistenziali: gli utenti. Abbiamo in più occasioni segnalato i nostri dubbi e preoccupazioni sui contenuti della contrattazione in atto senza essere ascoltati.”
E non è tutto per il Coordinamento Nazionale Caposala e Coordinatori Infermieristici “sono state introdotte norme che non giovano a nessuno e che non hanno nessuna motivazione razionale, nemmeno quella economica, se non mortificare profondamente e gratuitamente una professione, e solo questa professione perché non è stato riservato questo trattamento per nessun altro. Facciamo appello a chi ha la responsabilità di approfondire le motivazioni che hanno indotto gli estensori ad infierire in tal modo sui coordinatori”.
Ora saranno il nuovo Governo Nazionale – se si riuscirà a metterlo in piedi vista la difficile situazione politica italiana -, il nuovo Ministro della Funzione Pubblica, il nuovo Ministro della Salute e tutti gli altri Enti pubblici (compresa la FNOPI) e le organizzazioni sindacali a dover “ripensare” ad un Contratto non lesivo della dignità professionale degli Infermieri.
Il nuovo Contratto, per chi non lo sapesse già, prevede un “ritorno” dei Coordinatori Infermieristici in corsia dopo 10 anni di attività gestionale e di coordinamento. Questo non va giù all’associazione di De Togni ed è anche intuibile il perché: chi ha studiato e ha raggiunto dei risultati non può tornare indietro nella carriera solo perché lo impone una norma iniqua.
Non li cita mai De Togni, ma è evidente che la sua è una presa di posizione contro il Governo Gentiloni e contro le organizzazioni sindacali della triplice, ovvero Cgil, Cisl e Uil (con l’aggiunta strategica del sindacato corpuscolare FSI), rei di aver siglato un pre-accordo che non piace proprio a nessuno e che continuerà a mortificare la Professione Infermieristica nella sua totalità.