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giovedì, Marzo 28, 2024
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Infermieri coordinati da una Amministrativa. Abuso di professione in azienda pubblica?

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Una Amministrativa è stata indicata dalla direzione di una Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (Ente pubblico) a coordinare gli Infermieri. Polemiche e abuso di professione in provincia di Pisa.

Ne abbiamo scritte e dette tante, ma la storia che vi stiamo per raccontare pensavamo esistesse solo nella fantasie dei soliti esagerati. Invece è la realtà. In una nota APSP, acronimo che sta per l’ente pubblico Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, è stata indicata a coordinare gli Infermieri una Amministrativa. Lei ufficialmente fa la Coordinatrice Socio-Sanitaria (con diploma di Dirigente di Comunità) e non è per nulla competente in ambito sanitario. E c’è da dire che è impensabile che a gestire il personale infermieristico (tutti laureati) sia una tecnica (con diploma superiore e certamente non iscritta all’Albo nazionale degli Infermieri).

Vi spieghiamo la storia. L’incarico è provvisorio. Qualche tempo fa fu licenziato il coordinatore infermieristico dell’APSP per una serie incredibile di provvedimenti disciplinari. Siamo in provincia di Pisa. Dopo l’addio del collega è stata messo al suo posto, seppure in maniera temporanea, una amministrativa, che sta creando una serie di conflitti infiniti all’interno dell’equipe infermieristica, imponendo ferie/riposi non condivisi con i lavoratori (gesto che va contro la Costituzione Italiana, la Legge 300/70 e i CCNL) e turnistiche massacranti.

La notizia è trapelata da ambienti sindacali. Siamo di fronte ad un vero e proprio abuso di professione infermieristica “legalizzato”, ovvero perpetrato in un Ente pubblico e da personale che non ha alcune competenze in materia sanitaria.

Siamo avviliti e mortificati – ci ha spiegato più di un collega dell’APSPqui ormai è l’anarchia più assoluta. Ci saremmo aspettati che a coordinarci fosse qualcuno di noi, ossia un Infermiere o una Infermiera. Non capiamo il perché di questa decisione. Speriamo si risolva tutto al più presto“.

E non lo capiamo nemmeno noi. Perché affidare l’incarico ad una Coordinatrice Socio-Sanitaria anziché ad un Infermiere?

Ma cosa fa il Dirigente di Comunità?

Il diploma di dirigente di comunità permette di svolgere una vasta gamma di mansioni nel settore sociale ed educativo: esso, infatti, dà accesso a una grande varietà di mansioni professionali. E’ quanto si legge in un servizio pubblicato sul portale MarketIncubation.com.

Chi è in possesso di questo diploma può, per esempio, assumere l’incarico di responsabile del personale, di coordinatore, di responsabile della gestione o di animatore all’interno di una casa di alloggio, ma anche di responsabile di servizio o di amministratore all’interno di una comunità. Non solo: tra i ruoli lavorativi a disposizione ci sono anche quelli di capo e di responsabile di una struttura comunitaria. Occorre tenere conto che gli enti di riferimento più importanti in questo settore sono gli enti provinciali di assistenza sociale, le comunità di recupero, le associazioni di volontariato, le associazioni cooperative di carattere assistenziale e socio-sanitario ed enti di questo tipo.

Ma quali sono i compiti che deve svolgere un dirigente di comunità? Tale figura, in primo luogo, è chiamata a gestire e a curare i rapporti con il personale, definendone le esigenze e le necessità ed elaborando gli organici. Inoltre, può essere coinvolta nel trasferimento di conoscenze relative ai cambiamenti in azienda e ai metodi di lavoro, oltre che all’introduzione di strumenti di lavoro nuovi come piani di servizio e statistiche. Tra le mansioni principali di un dirigente di comunità può essere presente anche la definizione dei parametri per la scelta e la gestione del personale, così come la gestione dei vari aspetti organizzativi all’interno della struttura. Anche la risoluzione di problemi e conflitti tra colleghi, la cura del rispetto del Decreto Legislativo numero 81 del 2008 (quello relativo alla sicurezza sul lavoro), l’individuazione e la selezione delle risorse umane, la messa in atto di mediazioni tra le varie culture e il coordinamento dei gruppi di lavoro sono attività richieste a chi possiede le competenze messe a disposizione dal diploma di dirigente di comunità.

Chi svolge tale lavoro, in sostanza, è un operatore che ha la capacità di entrare a far parte di servizi sociali di carattere comunitario e di avviare rapporti di collaborazione con diversi specialisti medici (dagli psicologi ai terapisti) e con gli assistenti sociali nei vari ambiti di intervento: da quello educativo a quello assistenziale, da quello sanitario a quello sociale, senza dimenticare quello animativo. Il target di riferimento è universale, nel senso che può coinvolgere qualunque fascia di età. Scopo del diplomato è quello di condurre i gruppi di lavoro e di aggregarli, ma anche di gestire i servizi attraverso una precisa organizzazione.

Un dirigente di comunità, in sostanza, può lavorare in un asilo nido come in una casa di riposo, in una casa famiglia come in un centro per l’infanzia, in una comunità terapeutica come in un centro per il tempo libero per gli adolescenti, in un centro di accoglienza o in un centro per disabili: insomma, in tutte le organizzazioni e istituzioni di natura assistenziale e formativa al tempo stesso.

In altre parole?

La Dirigente di Comunità può si coordinare il personale, ma nel caso degli Infermieri non può essere intesa come una Responsabile delle Attività Sanitarie (RAS) o una Coordinatrice Infermieristica. Gli Infermieri devono essere gestiti dagli Infermieri e mai da altre figure professionali, per giunta da diplomati con incarichi puramente amministrativi amministrativi.

L’APSP deve assolutamente nominare un Coordinatore Infermieristico vero tra il personale assunto o indicarne uno esterno (iscritto all’Albo degli Infermieri).

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