Infermiere specializzato denuncia master e anni di esperienza vanificati dall’assegnazione di reparto: è polemica!
La testimonianza di un Infermiere specializzato sta facendo emergere un problema comune a moltissimi colleghi in tutta Italia.
Al momento dell’assegnazione del reparto nell’assunzione nel pubblico, troppo spesso non si tiene conto dei titoli di studio e dell’esperienza maturati. E non parliamo di quei casi in cui i master online che non rilasciano nuove competenze!
L’intervista al collega, anonimo per evitare provvedimenti disciplinari, assunto nel 2019 presso un’Azienda romana.
Grazie per averci voluto concedere l’intervista. Cosa è successo?
Nella prima metà dell’anno sono stato assunto dalla graduatoria pubblica per lavorare presso un’azienda di Roma, mia città natale. Ero contento per tutti i benefici che il pubblico offre anche se devo dire che sono sempre stato un pò titubante.
Ovviamente la sorpresa era dietro l’angolo: sono stato assegnato ad un reparto che non valorizza di certo la mia esperienza e le mie competenze ottenute con lo studio.
Esperienza e titoli accademici: cosa comprende il tuo curriculum?
Premesso che non sono più giovanissimo, ho sempre amato darmi molto da fare. Laureato con 110 e lode con tesi sugli algoritmi infermieristici avanzati, ho un master in infermieristica dell’emergenza sul territorio conseguito presso la Sapienza, ho lavorato a partita iva un pò in emergenza (Roma e un piccolo periodo Ostia) e un pò con le cure domiciliari. Sono volontario sull’ambulanza, nel mio quartiere.
A fronte di questo curriculum, dove sei stato assegnato?
Ho passato 3 mesi in Geriatria e adesso mi trovo in medicina.
Come ti sei sentito quando ha saputo dell’assegnazione in geriatria?
Mi hanno proposto la cosa come una soluzione momentanea, come poi è stato. Quindi ho vissuto 3 mesi impegnandomi e imparando ma sapendo che avrei spiccato il volo. E’ stato interessante. La vera delusione è stata quando mi hanno riassegnato alla degenza. La mia attesa è stato inutile. Il mio essere un infermiere specializzato ed esperto è, a sua volta, inutile.
Come ti senti a lavorare in un ambiente non adatto alla tue esperienza?
Sinceramente penso che non si smetta mai di imparare davvero, però così non ci siamo proprio. E mentre cerco di ricollocarmi mentalmente e a livello di competenze tecniche, come professionista sento che tutto quel che ho fatto finora sia stato accartocciato e gettato nel cestino. E’ svilente vedere il proprio percorso, la propria passione non tenuti di conto dall’organizzazione. Mi sento dequalificato ma non perchè i reparti in cui sono o sono stato siano inferiori, tutt’altro. Meritano anch’essi infermieri competenti e non uno come me. Un pesce fuor d’acqua. Noi infermieri non nasciamo per lavorare in ogni reparto. Ognuno ha la sua attitudine. Come i medici.
Hai cercato di parlare con l’Ufficio infermieristico?
Ho avuto 3 colloquio e mi hanno accolto molto bene ma finora non ci sono possibilità nel vicino o medio futuro. Sono stati molto chiari in questo. Io sinceramente non penso di averli offesi ma la reazione alle mie richieste, educate e calme, è stata molto fredda. Spero nel futuro. In ogni caso ho deciso di dire tutto pubblicamente per vedere una reazione e per far emergere una situazione che è frequente, più di quanto si creda!
Adesso cosa farai?
Alla luce di tutto, se proprio devo arrivare a odiare il mio lavoro preferisco licenziarmi. Ed è più di una frase, ci sto pensando e sto facendo altri concorsi.
Grazie per l’intervista, auguriamo in bocca al lupo al collega.